Matteo Renzi apre a una modifica della riforma della Costituzione. Il premier, intervistato da Repubblica, si dice pronto a tornare al Senato elettivo. Proprio così, il cuore del ddl Boschi, quello che di fatto cambiava la natura di Palazzo Madama, trasformandolo in una Camera delle autonomie territoriali, potrebbe essere stravolto. “Per me si può fare” ha detto il capo del Governo, aggiungendo che in un primo momento lui era “d’accordo col Senato elettivo. Fu Errani, ossia un uomo di Pierluigi, a dire no. Dopo di che per me si può cambiare. A me va benissimo. Non credo sia un punto fondamentale. L’importante è che si abbandoni il bicameralismo paritario”.
Una mano tesa nei confronti di quella minoranza Pd con cui ha rotto sull’Italicum dunque, anche se, tornando all’infuocata assemblea Pd sulla riforma elettorale, ha spiegato: “La mia impressione è che i critici siano comunque divisi tra di loro. Ho visto almeno quattro anime diverse dentro la minoranza” ma “è apparso chiaro a tutti che la minoranza la guida Bersani. E Pierluigi ieri ha aperto la trattativa”. Sull’Italicum Renzi, in ogni caso, si è detto “tranquillo” perché “i voti ci saranno in ogni caso”, anche perché “una parte di Forza Italia non si tirerà indietro”, e quello della fiducia “è un tema che ci porremo a fine aprile. Mi sembra più una questione procedurale che politica. Vedremo”. Tra l’altro, Renzi ha parlato anche dei deputati del Pd dissidenti: “Non prenderemo provvedimenti. Certo, se poi la legge non passa allora il discorso cambia. Eppure io non vedo rischi”.