Come ai vecchi tempi Silvio Berlusconi si affida a un messaggio televisivo sulla sua ammiraglia (il Tg5) per motivare la sua scelta di rompere il patto del Nazareno. L’ex Cav parla di un rischio di “deriva autoritaria” con le riforme che il Parlamento si appresta a varare e sulle quali il suo stesso partito era d’accordo sino a pochi giorni fa. “Per come si sta delineando la nuova legge elettorale, con una sola camera eletta dal popolo, con il terzo premier non eletto dagli italiani – ha spiegato – avvertiamo il rischio che vengano meno le condizioni indispensabili per una vera democrazia”.
Il leader azzurro dopo aver sottolineato che non era questo l’obiettivo del Nazareno ha definito “inaccettabile che il Presidente del Consiglio impegni tutti gli sforzi del governo e del Parlamento per affrontare leggi certamente di rilievo ma che non hanno urgenza alcuna, stante la drammatica situazione in cui versa il Paese”. Per questo, ha promesso, “Lavorerò con rinnovato impegno perché il centro-destra possa ritornare unito e possa offrire al paese quelle urgenti soluzioni che finché ho avuto l’onore di presiedere il governo avevano garantito agli italiani più benessere, più sicurezza, più libertà”. Parole di circostanza quelle di Berlusconi che, di sicuro, non raccontano i veri motivi che hanno portato alla rottura dell’accordo con la maggioranza. Quanto alla possibilità di riunire il centrodestra sembra un sogno quanto mai lontano, visto che prima c’è da pacificare Forza Italia con la corrente fittiana sempre più decisa a fare la guerra.