Consiglio dei ministri lampo a Palazzo Chigi. Appena un quarto d’ora per varare due decreti. Il primo, e più atteso, è quello che consente la proroga per il “voluntary disclosure”, cioè l’emersione dei capitali detenuti all’estero, e azzera la clausola di salvaguardia sulle accise dei carburanti, la quale sarebbe dovuta scattare domani a causa della bocciature del reverse charge da parte dell’Unione Europea. Il secondo provvedimento varato, invece, riguarda le finanze degli Enti pubblici.
La dilazione della “voluntary” allunga i tempi per la presentazione delle domande, la deadline ora è fissata al 30 novembre, e stabilisce nel 31 dicembre la scadenza per l’integrazione della documentazione. Il governo utilizzerà il nuovo gettito accertato dalla Agenzia delle Entrate grazie alla disclosure per “scongiurare l’aumento delle accise che sarebbe scattata automaticamente il primo ottobre per effetto della clausola posta inizialmente a copertura dell’ammanco di 728 milioni di euro derivato dal no della Commissione Ue alla richiesta dell’Italia di una deroga alla normativa Ue per l’applicazione dell’inversione contabile a super e ipermercati”.