Saranno Impregilo-Salini, Fincantieri e Italferr a occuparsi della costruzione del ponte che sostituirà il “Morandi”, crollato lo scorso 14 agosto. Italferr, in particolare, eseguirà il progetto, basato sull'idea dell'architetto genovese Renzo Piano. La cordata dovrebbe raggrupparsi sotto il nome “Per Genova“.
“Eccellenza”
“Io sono convinto – ha aggiunto – che ci sarà non solo l'eccellenza in ambito pubblico, a livello di società controllate dallo Stato, ma ci saranno eccellenze anche in ambito privato, di società che si fanno belle nel mondo per le loro competenze ingegneristiche” ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.
Il crollo
Proseguono, intanto, le indagini del crollo. “In attesa del completamento delle prove – ha affermato Giuseppe Mancini, coordinatore dei periti di Autostrade per l'Italia e professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso il Politecnico di Torino – vorrei sottolineare che quanto finora emerso dalle analisi di Zurigo sembrerebbe confermare che il cedimento degli stralli non sia la causa primaria del crollo del Ponte, come ho dichiarato più volte”. Una precisazione che smentisce alcune indiscrezioni riportate dagli organi di stampa. “E' stato scritto – ha aggiunto – che dalle analisi di Zurigo emergerebbe una corrosione media del 50% dei fili che formavano gli stralli e di guaine metalliche mancanti in molti punti dei cavi. Basandomi su alcuni elementi oggettivi e di natura documentale, vorrei provare a fare chiarezza su entrambi questi temi. Innanzitutto va sottolineato che gli esiti di Zurigo, ancorché provvisori e a uno stadio intermedio (su un totale di 3248 fili sono stati osservati e classificati per classi di resistenza solo 2383 fili) evidenziano la piena tenuta statica del Ponte: infatti, interpretando quanto riportato nella nota del laboratorio di Zurigo, con una corrosione media del 50% della totalità della sezione resistente dei fili ci sarebbe ancora un ampio margine di capacità resistente, tale da non poterne causare la rottura”.