Inizia con la riapertura del tratto dell'A6 la settimana dei pendolari che utilizzano l'autostrada Torino-Savona, chiusa dopo la frana della settimana scorsa che ne aveva fatto crollare una porzione della carreggiata. Nello specifico, il tratto riaperto è la carreggiata sud a doppio senso di marcia nella tratta tra Altare e il bivio per la A10.
L'Italia delle frane
Una settimana fa era crollato un tratto lungo 30 metri della A6 a seguito di una frana che ne aveva compromesso irrimediabilmente i piloni. Il maltempo, che ha piagato l'Italia occidentale, ha colpito maggiormente il Piemonte e la Liguria, con l'esondazione del fiume Bormida e diverse frane e smottamenti. Intervistato a In Terris, Fausto Guzzetti, direttore dell'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), aveva dichiarato che “da un punto di vista dei fenomeni naturali, non sta succedendo niente di straordinario perché, quando piove tanto, si hanno fenomeni di inondazione. Da un punto di vista del fenomeno naturale in sé, siamo nella norma. È diverso se parliamo di rischio, quando i pericoli interagiscono con le nostre persone. Di per sé, che ci siano frane o alluvioni è del tutto normale, è anzi una peculiarità del paesaggio italiano l'essere scolpito da frane e inondazioni”.
La vicenda
La chiusura del tratto era stata voluta perché destavano preoccupazione i circa 15mila metri cubi di “materiali ancora in bilico” proprio su quel tratto. Pertanto, la direzione del tronco di Autorstrade aveva provveduto a chiudene il tratto anche se, stando a quanto riferiscono alcuni geologi, la frana si sarebbe arrestata. Il crollo di parte del viadotto ha riacceso l'amarezza perché è un esempio di tragedia sventata. A In Terris Egle Possetti, Presidente del Comitato Ricordo Vittime del Ponte Morandi, aveva dichiarato: “Siamo tornati indietro con la testa. Quella tragedia di ieri ha avuto un impatto così forte per noi che pensare che altre persone si potessere trovare nelle nostre condizioni fa venire un colpo al cuore”.