Da Rimini all’Aquila, passando per Pesaro: il premier Matteo Renzi, dopo la pausa estiva, riparte dal Meeting di Comunione e Liberazione, dove ha affrontato i temi più caldi per l’Italia e per il governo. Il premier, arrivato alle 11, ha salutato la folla che lo attendeva. Autografi e gli immancabili selfie, ma anche la contestazione di un ciellino, che ha accusato Renzi di aver abbassato gli stipendi.
Comunque ha avuto modo di esprimere tutto ciò che è nel suo programma. Netta e decisa è la posizione sull’emergenza immigrazione e sull’operato del governo: “Non cederemo mai al messaggio che vuol far diventare l’Italia la terra della paura, possiamo perdere 3 voti, ma non cederemo al provincialismo della paura. Non è buonismo, ma umanità: secoli di umanità ai quali non rinuncio per 3 voti. Prima salviamo le vite”, ha detto Renzi alla platea. Così come le azioni fatte per l’immigrazione, anche quelle relative al fisco, sottolinea Renzi, non sono state fatte per conquistare consensi: “La riduzione delle tasse aumenta il tasso di libertà del Paese, aumenta il tasso di giustizia sociale. Non sono invenzioni prese da un coniglio pescato da un cilindro qualunque, ma l’unico modo per consentire a chi vuole fare di farglielo fare” e per farlo bisogna “rendere l’Italia più semplice”, ha spiegato, sottolineando che oggi occorre togliere le cose di troppo che zavorrano il Paese.
Ha parlato poi del ruolo del nostro Paese in Europa, che deve “essere la terra delle opportunità, non dei rimpianti”, accusando l’Ue di essere “strabica e ritardataria”, perché per la faccenda dei migranti si doveva iniziare a pianificare circa 20 anni fa. Soprattutto, il Mediterraneo non è la frontiera dell’Europa, bensì il cuore. Critica ancora l’unione, che rischia di diventare non una creatura dei Paesi ma la loro matrigna che detta legge a bacchetta.
Molta attenzione viene dedicata da Renzi alle riforme fatte, “dal jobs act a quelle istituzionali, dalla legge elettorale alla riorganizzazione Pa, dalla Buona Scuola alla responsabilità civile dei magistrati: il tentativo è che l’Italia recuperi il tempo perso”. Certo, aggiunge, “non sarà semplicemente con le riforme che l’Italia ritroverà la propria identità, ma le riforme sono la premessa”.
Dal palco, il premier invita anche a non avere paura della globalizzazione, definito “il più grande asset per l’Italia nei prossimi anni, perché il mondo che viaggia a quella velocità chiede bellezza”. “E’ centrale per noi avere il coraggio di ricordarsi chi siamo: noi non possiamo avere paura della globalizzazione”. Parole anche sul terrorismo, come nuovi “muri che alla fine ti intrappolano” nella paura, che è proprio “l’obiettivo dei terroristi”. “Il terrorismo prova a farci vivere come piace a loro, nella paura che quello accanto a me sia un potenziale nemico. Ci vogliono rinchiudere, ci consegnano alla logica dei muri”, colpendo i simboli più importanti, quelli della cultura: “Gli attentati sono stati fatti a simboli culturali ed educativi, la sinagoga a Bruxelles, il giornale a Parigi, le chiese bruciate in Africa, il Bardo a Tunisi, il terrorismo cerca di farci morire come piace a loro, ma non riuscendovi provano a farci vivere nella paura, nel terrore”.
A Pesaro, invece,Renzi tornerà ad indossare la veste di segretario Dem: un intervento così atteso da aver convinto gli organizzatori ad abbandonare l’idea di tenere l’incontro nel Teatro Sperimentale per optare per il più capiente e suggestivo Teatro Rossini. Qui il premier affronterà, tra le altre cose, i temi riguardanti i rapporti tra i partiti e la vita interna del Pd, squassato dall’inchiesta su Mafia Capitale, prima, e dal caso dei funerali Casamonica nelle ultime ore.
La giornata si concluderà all’Aquila, dove il premier visiterà la sede dell’istituto Scientifico del Gran Sasso. È la prima volta che il presidente del Consiglio arriva in questa veste nel capoluogo abruzzese, colpito dal sisma del 6 aprile 2009 e ancora ferito. Più volte era stata annunciata la presenza di Renzi in città, ma ogni volta l’appuntamento era stato annullato. Oggi l’appuntamento è confermato: il premier arriverà in elicottero che potrebbe atterrare allo scalo di Preturo oppure nella Scuola ispettori della scuola della Guardia di Finanza, prima delle 17. All’Aquila è prevista la presenza di un’ora visto che Renzi dovrebbe ripartire entro le 18,30 in elicottero. Ma secondo quanto si è appreso, il presidente del Consiglio, se la visita dovesse allungarsi, potrebbe optare per tornare a Roma in auto.
All’Aquila e in Abruzzo sono state annunciate azioni di protesta: davanti a Palazzo Fibbioni, sede del Comune dell’Aquila, e alla Villa Comunale, di fronte alla sede della Gran Sasso Science Institute, le location dei due interventi di Renzi, secondo quanto si è appreso si sono dati appuntamento i comitati contro la petrolizzazione, in particolare coloro che protestano contro il nuovo insediamento Ombrina Mare 2 nella costa teatina, e i rappresentanti del mondo della scuola che contestano la riforma varata dal governo. Gli argomenti sul tavolo della discussione potrebbero non essere legati solo alla ricostruzione ma allargarsi alle altre problematiche abruzzesi, come chiesto dal presidente della Giunta Regionale, Luciano D’Alfonso, che ha curato i contatti fino all’ufficializzazione della visita lampo.