Io sono molto diverso da come pensate che sia: umanamente mi dispiace profondamente. Detto questo, poi, le cose veramente gravi sono altre, c'è chi non arriva a fine mese”. Nel corso della conferenza stampa di presentazione delle liste del Pd al Nazareno Matteo Renzi prova a mettere il punto alle polemiche sugli esclusi e lanciare una volta per tutte la campagna elettorale dalla quale spera di uscire con il Partito Democratico prima forza del parlamento. Anche perché, come sottolinea, “il Matteo da battere è Salvini, non Renzi”. La giornata di oggi, tuttavia, è costellata di polemiche. Con la minoranza interna che lo accusa di aver rifiutato il confronto sulla preparazione delle liste; con chi non ha ottenuto il seggio desiderato; addirittura con il ministro Carlo Calenda che lamenta la rinuncia a persone preparate come Irene Tinagli o Luigi Manconi. Certo, comprensibile l'amarezza, “ma il ricambio è fisiologico, è un fatto umano”. Anche se si tratta di Claudio De Vincenti, il sottosegretario con il quale Renzi, da presidente del Consiglio, aveva instaurato un forte legame: “Abbiamo chiesto al ministro De Vincenti di candidarsi con noi, evidentemente c'è stato un fraintendimento e ci ha risposto con un secco no. Si tratta di capire se c'è uno spazio con le rinunce. Vedremo se troveremo una soluzione, stimo molto De Vincenti”. “Non dico che abbiamo usato il lanciafiamme ma, certo, qualche elemento di novità notevole c'è stato”.
Di Gianni Cuperlo che ha rinunciato al collegio di Sassuolo, si limita a dire che non è sua intenzione alimentare polemiche. Anche perché a fronte di chi resta fuori c'è da promuovere le personalità che entrano, a partire dall'uomo simbolo della campagna elettorale Paolo Siani. E con questo siamo già in campagna elettorale che Renzi immagina concreta, senza fronzoli, tutta centrata sui contenuti delle cose buone fatte dai governi Pd e delle cose che rimangono da migliorare. Un derby, secondo il segretario del Pd, fra responsabilità, quella del Pd, e gli “avventurieri” Salvini-Di Maio-Berlusconi. Renzi si dice sicuro di avere dalla sua il partito senza eccezione alcuna e di “aver messo in campo la squadra migliore“, a cominciare dai ministri che il segretario ringrazia uno ad uno. Come spesso succede nei momenti di difficoltà, il segretario ostenta ottimismo. Tanto da tornare a sfidare Berlusconi, Salvini e Di Maio in TV. “Ci avevano chiesto un incontro, i confronti e i duelli. Lo sto ancora aspettando. Sto aspettando che Di Maio accetti il mio invito. Se Di Maio ha tempo, quando ha tempo, noi siamo pronti a discutere”. E a Matteo Salvini: “Aveva detto che sarebbe venuto a sfidarmi nel mio collegio, ma deve avere cambiato idea”. Infine Silvio Berlusconi: “Credo non faccia confronti da Occhetto. C'è stato quello con Prodi, dopo, ed ha perso”.
Ma intanto le polemiche non si spengono. A Taranto l'assemblea permanente dei dirigenti, segretari di circolo ed iscritti Pd che dal pomeriggio ha occupato la sede della federazione provinciale in segno di protesta contro le candidature decise a Roma ha approvato un documento con due richieste: “Una revisione delle decisioni per il ripristino delle trattative per la definizione delle candidature” e che nel Pd “il segretario regionale si assuma tutte le responsabilità rispetto alla modifica delle candidature e al commissariamento dei circoli del territorio che risultano sospesi”. Le contestazioni riguardano essenzialmente la candidatura a Taranto del segretario provinciale del Pd di Bari, Ubaldo Pagano, e l'esclusione del parlamentare uscente Ludovico Vico.
Il ministro Orlando, dopo essere stato tra i protagonisti dello strappo in direzione, si sofferma sulla qualità delle candidature. “Non mi sembra che nella maggioranza ci siano soltanto proposte di grande rinnovamento. I fatti vanno in un'altra direzione”, spiega il Guardasigilli. “Tra i nomi da noi proposti avevamo anche giovani ricercatori, il portavoce della mia mozione, che è un giovane con meno di 30 anni, ed altri ragazzi alla prima legislatura che non sono stati ricandidati. Se il tema era scegliere i giovani, tra le nostre proposte c'erano tutte le possibilità di farlo”.