Matteo Renzi si è recato in forma privata a Preci (Perugia), uno dei paesi dell’epicentro del terremoto. Il premier è in forma privata e ha partecipato ad una messa per la festività di Ognissanti, celebrata all’aperto dal vescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo. Presenti anche il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il sindaco Pietro Emili. “C’è un’emergenza della ricostruzione. Ci vorrà tempo e ce la faremo, non c’è la bacchetta magica. Ma lo faremo, anche se ci vorrà tanto tempo”, ha detto il premier.
La terra, intanto, non si ferma. Una forte scossa di terremoto, di magnitudo 4.8, è stata avvertita alle 8.56 di martedì mattina tra Marche e Umbria. Il sisma si è sentito distintamente ad Ancona e Perugia e anche in alcuni quartieri di Roma. Ed è continuato anche durante la notte lo sciame sismico successivo alle scosse – la più importante quali di magnitudo 6.5 alle 7.40 del 30 ottobre – che la scorsa settimana hanno devastato una parte dell’Italia centrale, in un’area compresa tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.
Nella regione Marche sono circa 17.500 gli assistiti: circa 11.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 70 in tenda, 900 in strutture ricettive sul territorio e oltre 5.500 negli alberghi della costa. Nella Regione Umbria sono oltre 3.300 gli assistiti: circa 2.400 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 80 in tenda, poco meno di 200 in strutture ricettive sul territorio e circa 700 negli alberghi in altre località della regione.