Il Jobs Act è la più grande riforma di sinistra che esista, parola del Premier Matteo Renzi, ieri a Bologna per sostenere la volata di Stefano Bonaccini alle regionali. E poco importa se i sindacati hanno un opinione diversa perché “Se diciamo che le tutele dell’articolo 18 – rilancia il leader del Pd – sono poco più che un totem ideologico non lo diciamo per abbandonare al loro destino i lavoratori licenziati ma perché quella tutela non garantisce chi perde il lavoro ma il sistema di welfare”. Poi l’affondo finale: . “Non hanno scioperato contro la Fornero – attacca – ma contro di noi e lo fanno per un motivo politico. Noi vogliamo bene ai sindacati che difendono i lavoratori e non i sindacati che difendono la miriade di sigle, difendiamo il lavoro e non i professionisti della burocrazia”. E comunque conclude il presidente del Consiglio “Non ci fate paura. Noi non ci fermiamo. Non è in gioco il destino di uno ma di un Paese”. “Certo ci sono un sacco di cose che non vanno ma chi le strumentalizza e cerca lo scontro, anche fisico, quelle cose le esaspera, chi fa politica le cambia”.
Sul fronte elezioni il premier ha spinto il suo candidato, invitando a diffidare dai “gufi” e a “rimettere in moto la speranza”. “Non andate a votare per Bonaccini – ha detto sempre ieri – votando per lui votate per voi. E date l’occasione alla vostra Regione di tornare a essere leader in Italia e in Europa”.