Botta e risposta fra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, sulle priorità del Patto del Nazareno: il presidente del Consiglio ha ribattuto alle dichiarazioni fatte ieri dal Cavaliere, con un intervista su Repubblica. “Prima le riforme, poi il Colle”, ha ribadito con fermezza il premier, riferendosi alla necessità di concludere l’iter dell’Italicum prima di arrivare alle elezioni per il Qurinale.
Matteo Renzi boccia in pieno il ragionamento fatto ieri dall’ex premier con il Corriere: in primis perché non c’è alcuna certezza sulla data di dimissioni di Napolitano. Inoltre, spiega Renzi, “la scelta del futuro inquilino del Colle non deve e non può rallentare l’iter delle riforme, a cominciare da quella elettorale: sono due piani distinti e distinti devono restare”. La proposta del Cavaliere rischia invece di avere il sapore del ricatto istituzionale e dunque è, per il leader del Pd, sostanzialmente “irricevibile”.
L’Italicum, assicura Renzim, “sarà in aula a dicembre”: Berlusconi “si è impegnato con noi a dire sì al pacchetto con la riforma costituzionale entro gennaio. Io resto a quel patto”. E, sulla possibile candidatura di Amato spiega: “Non faccio nomi: i nomi si fanno per sostenerli o per bruciarli. È sempre la stessa storia dal 1955. La corsa è più complicata del palio di Siena. E i cavalli non sono nemmeno entrati nel campo”. Quindi sul metodo per la futura elezione: “È bene che il presidente della Repubblica si elegga con la maggioranza più ampia possibile. E dico ‘possibile'”.