Anziché continuare a evocare la vicenda Banca Etruria, su cui pure sarà interessante nelle prossime settimane ricostruire sul serio l'accaduto anziché usarla come comodo alibi per azzerare ogni critica, sarebbe interessante capire che cosa è accaduto nella vigilanza sugli istituti veneti e non solo”. È quanto scrive il segretario del Pd, Matteo Renzi, in una lettera pubblicata sul quotidiano 'La Stampa'. “Per rispetto alla verità dei fatti ho il dovere di smentire radicalmente la versione riportata dal Suo giornale”, scrive l'ex premier riferendosi al retroscena pubblicato sabato 11 novembre dal quotidiano torinese, secondo il quale la banca commissariata viene indicata come l'origine dello scontro sul governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. “Non è vero – scrive Renzi – che il Governo non sia stato informato per tempo dei commissariamenti delle banche in crisi, a cominciare da Banca Etruria. Ogni passaggio è stato concordato tra Palazzo Chigi e Mef in perfetta sintonia”. “Nessuna freddezza legata alle vicende di Banca Etruria, nessuna mancata collaborazione” tra governo e Bankitalia.
La vicenda di Banca Etruria
“Il Governo, che ha agito in modo concertato e coeso come potrà agevolmente confermare il ministro Pier Carlo Padoan, e la Banca centrale hanno cercato insieme di affrontare le numerose sfide che si sono presentate in quei mesi. Nessun problema istituzionale, dunque. Nessuno. Il giudizio politico negativo sulla gestione degli organismi di vigilanza, che il Pd ha espresso nelle sedi proprie istituzionali al momento del rinnovo degli incarichi, non prima né dopo, non trae dunque spunto da presunte difficoltà istituzionali ma da una constatazione: le cose non hanno funzionato come avrebbero potuto e dovuto. Il nostro giudizio politico è che in questi anni Banca d'Italia e Consob non abbiano garantito un sistema di controlli efficiente. E i primi segnali che vengono dalle sedute della commissione d'inchiesta rafforzano questa valutazione”. “Se in questi anni le autorità della vigilanza avessero passato il proprio tempo leggendo meglio i documenti dei loro colleghi anziché parlando coi giornalisti per raccontare discutibili retroscena – conclude -, probabilmente il mondo del credito e della finanza oggi starebbe meglio”.
Rinviato il congresso del Pd di Napoli
Nel frattempo, a Napoli, scoppia la polemica sul numero degli iscritti al voto. Dopo giorni di accuse, in particolare da parte di uno dei tre sfidanti, Nicola Oddati (gli altri due sono Massimo Costa e Tommaso Ederoclite), nella tarda serata di ieri è arrivata la decisione: i congressi di circolo in programma oggi per l'elezione del nuovo segretario metropolitano del Pd di Napoli sono stati rinviati a domenica prossima. La comunicazione è arrivata da Alberto Losacco, garante del congresso. “Su indicazione del vicesegretario Maurizio Martina i congressi di circolo previsti per domenica 12 novembre sono rinviati a domenica 19 novembre”.
Bersani: “Nessuna trattativa in vista del voto”
E se nelle scorse ore dal Pd avevano fatto sapere che erano in corso delle trattavie con Bersani per un'intesa in vista delle prossime elezioni politiche, su Twitter lo stesso Bersani nega tutto: “Citando il noto filosofo, a leggere di questa 'grande trattativa' cado dalle nubi”.