Una folta schiera di oratoriĀ ha occupato il palco del Teatro āEliseoā, a Roma, dove il Partito democratico ha organizzato le celebrazioni per i suoi 10 anni di attivitĆ . Tra dissidi con lāala restante del centrosinistra e qualche mal di pancia di troppo in casa propria (vedi i dissapori con i prodiani), i dem hanno dato il viaĀ ai āfesteggiamentiāĀ cercando di non pensare troppo alle poltrone vuote (Arturo Parisi e lo stesso Prodi su tutte) e concentrandosi su come proseguire il proprio cammino in vista delle prossime elezioni. La kermesse romana del Pd si ĆØ aperta sulle note dellāinno dellāUlivo, visto dai piĆ¹ comeĀ un nostalgico passatoĀ dal quale trarre esempio, per come nacque e per come finƬ. A ricordarlo, in particolare, ĆØ stato lāex sindaco della Capitale,Ā Walter Veltroni,Ā il quale ha ricordato che ācon lāUlivo tutta la sinistra governava lāItaliaā.
Veltroni ricorda lāUlivo
Ma, citando lāantesignano dellāattuale Pd, Veltroni richiama alla platea ancheĀ il grande assente:Ā āQuel governo ā ha detto ā ĆØ stato il migliore della storia repubblicana, prima di tutto per lāautorevolezza di chi lo guidava,Ā Romano Prodi. Quellāesperienza perĆ² dopo due anni finƬ, abbattuta dai due mali storici della sinistra, il massimalismo e le divisioniā. Lāinsegnamento da trarre, dunque, ĆØ non ripetere gli errori del passato e superareĀ le discrepanze interne,Ā lo stesso problema che i dem attuali hannoĀ affrontato in modo sistematico negli ultimi 10 anni, basti pensare alle fratture con Epifani e Bersani o a quelle piĆ¹ recenti che hanno portato ai tentativi di creazione di alternativeĀ āa sinistraā. DiĀ questo ha parlato lāex premier,Ā Matteo Renzi,Ā il quale ha evidenziato che il Pd ha āun nemico che ĆØ lāautoreferenzialitĆ , il parlarsi addosso, le nostre divisioniā.
Renzi: āSarĆ corpo a corpo con centrodestraā
Il segretario dem, perĆ², ha parlato anche del futuro del partito spiegando che ālāavversario ĆØ il centro-destra. Se passa, come spero, il RosatellumĀ abbiamo di fronte a noiĀ un corpo a corpoĀ in tutti i collegi con un centrodestra populista, che ci ha lasciato con lo spread e la piĆ¹ grande crisi economica del dopoguerra. O noi saremo nelle condizioni di capire che questa ĆØ la sfida oĀ rischieremo di perdere non noi come Pd ma lāItaliaā. Poi un appello ai militanti: āA chi ha anteposto il destino personale al destino del Pd minacciando di andarsene e poi andandosene voglio dire che il Pd appartiene al suo popolo eĀ chi se ne va tradisce se stesso.Ā Basta con i rancori, sentiamoci tutti a casa nostraā.
Gentiloni: āPd ĆØ un progetto vivoā
Un punto di vista che aveva giĆ messo in risalto lāattuale premier,Ā Paolo Gentiloni:Ā āQuesti non sono stati dieci anni facili. A tratti qualcuno si ĆØ sentito in una casa troppo simile a quella di una tradizione diversa, a tratti a qualcun altro ĆØ parsa occupata da un manipolo di estranei.Ā Ma ĆØ acqua passataā.Ā Un progetto, quello del Pd, che secondo il presidente ābene o male ĆØ riuscito, ĆØ vivo, lotta insieme a noiā. Ed ĆØ su questa linea che si deve proseguire: āAlla fine lāalternativa che attraversa la sinistra ĆØ tra chi pensa possibile rifugiarsi nella pantofole delle proprie biografie e chi accetta la sfida tempestosa ĆØ difficile del Governo. Il Pd ha scelto dieci anni fa la via diĀ una sinistra di governoĀ e da lƬ non possiamo tornare indietroā.