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RENZI: “BREXIT PUO’ ESSERE UN’OCCASIONE, MA NON VA MINIMIZZATO'”

Minimizzare il Brexit sarebbe “un errore politico”. Matteo Renzi, prima di partire per Bruxelles dove si svolgerà il fondamentale incontro con Angela Merkel e Francoise Hollande e il primo consiglio europeo successivo al referendum britannico, ha illustrato in Senato la posizione del governo. “E’ una vicenda storica”, ha commentato il premier, che non può essere ridimensionata o strumentalizzata. “Non entro qui nel merito dell’articolo 50 che aprirà il negoziato per l’uscita dall’Ue della Gran Bretagna – ha proseguito – e sulle regole del gioco. Sono dinamiche che affronteremo in sede europea. Ma l’Italia dice che tutto può fare l’Europa tranne che aprire per un anno una discussione sulle procedure dopo aver discusso un anno sulle trattative. Così si perde di vista il messaggio del referendum. Se oggi, a dispetto di larga parte delle previsioni, con affluenza straordinaria , ha vinto la Brexit, tutto possiamo fare tranne che fare finta di niente”.

Se il popolo vota, ha spiegato, “e altrove si cerca di mettere la pezza su ciò che il popolo ha deciso, si mina il gioco democratico. Serve questa consapevolezza indipendentemente dalle opinioni del singolo”. Quello che si apre domani, ha detto ancora, “è un vertice Ue, temo non sarà l’ultimo a occuparsi di questi argomenti, che dovrà essere concentrato non solo sull’uscita della Gran Bretagna ma anche su rilancio dell’Ue, su come impostare una strategia”.

L’obiettivo deve essere quello “di riportare Ue alla sua forte identità, un’Ue che combatte una battaglia di giustizia sociale non solo burocratica. Oggi manca la consapevolezza della gravità della situazione: non vorrei che si potesse pensare di far finta di niente o che si possa immaginare un percorso molto lungo in attesa di un altro referendum. Rispetteremo quello che decidono i britannici ma l’Europa deve smuoversi perché se si sta un anno ad aspettare perdiamo le sfide con le priorità del nostro tempo”.

Con il consueto ottimismo Renzi ha sottolineato che quanto avvenuto “nel Regno Unito può essere la più grande occasione per l’Europa se smettiamo di stare sulla difensiva. Le ragioni per le quali abbiamo criticato dall’interno le istituzioni Ue cercando di portare il nostro contributo sono rese più forti che mai dalle dinamiche voto inglese. L’Ue si deve occupare più di questione sociali e meno di questione burocratiche”.

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