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Renzi all’Onu: “Sul clima l’Italia farà la sua parte”

Quella dei cambiamenti climatici è una piaga che, se non arginata in tempo, rischia di minare l’ecosistema mondiale, con conseguenze catastrofiche per tutti noi. Per questo ieri al Palazzo di Vetro dell’Onu ieri i potenti della Terra si sono riuniti. Tra di essi c’era anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, giunto alla seconda tappa del suo tour negli Stati Uniti. L’Italia, ha assicurato il premier, farà al sua parte per arginare il fenomeno.  “Quella dei cambiamenti climatici è la sfida del nostro tempo – ha spiegato all’assemblea delle Nazioni Unite – lo dice la scienza, non c’è tempo da perdere. I nostri figli attendono che a Parigi l’accordo sia vincolante e che i posti di lavoro della green economy siano veri”.

Nella capitale francese si giocherà, infatti, una delle partite più importanti sul tema, quella della Cop21, che dovrà segnare una tappa decisiva per i negoziati del futuro accordo internazionale per il dopo 2020. Renzi ha sottolineato “l’importante lavoro dell’Unione Europea con l’obbiettivo di arrivare ai goal 2020 ma anche, entro il 2013, a una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra rispetto ai livello del 1990 ed entro il 2050 ad una riduzione dell’80-90% rispetto ai livelli del 1990”.  

“Dobbiamo impegnarci tutti di più per trovare una via d’uscita – ha aggiunto il capo del governo – e per raggiungere un accordo globale in occasione della 21ma CoP a Parigi nel 2015:  vincolante, applicabile a tutte le parti, sulla base dei contributi che ciascuno di noi potrà dare, e che includa tutti gli elementi essenziali”.  Perché “per combattere il cambiamento climatico quello che serve è soprattutto una forte volontà politica. Abbiamo bisogno di una decisione comune e di soluzioni condivise”

Sulla stessa linea d’onda anche Barack Obama  il quale ha affermato che “Nessuna nazione è immune dai cambiamenti climatici”, motivo per cui è un obbligo tagliare le emissioni nocive per ridurre gli effetti dannosi sull’ambiente e sull’economia, come hanno fatto gli Stati Uniti che “hanno fatto investimenti ambiziosi sull’energia pulita”. “Non c’è conflitto tra crescita economica e un ambiente in buona salute” ha concluso il presidente Usa.

 

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