Categories: Italia

Renzi alla digital Champions: basta Italia dei cliché

Logo Interris - Renzi alla digital Champions: basta Italia dei cliché

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Renzi alla digital Champions: basta Italia dei cliché

 

“Noi siamo abituati al cliché costante che racconta l’Italia come un insieme di sfighe. Dobbiamo cambiare noi stessi ma smettere di raccontare che tutto va male ed esaltare i nostri punti di forza”. Renzi sprona il Paese dal palco della premiazione dei Digital Champions di Riccardo Luna. Il premier non vuole arrendersi al dipinto di un’Italia incapace di evidenziare le sue capacità:  “I successi del Paese non vanno bene, se aumentano i posti di lavoro non bisogna dirlo. Siamo abituati al luogo comune dei cervelli in fuga all’estero. E’ il racconto tipico del format tv”. La ricetta giusta insomma è nel “cambio di paradigma nel racconto del Paese”.

Vista la platea Il premier decide di entrare a gamba tesa anche su fisco e burocrazia tributaria proponendo la massima tracciabilità di ogni passaggio di denaro: “Dobbiamo eliminare gli scontrini attraverso la tracciabilità totale così che l’Agenzia delle Entrate non venga più avvertita come l’avvoltoio sulle spalle ma diventi un advisor per le aziende. Se riusciamo a fare questo – si convince Renzi – rovesciamo l’economia del Paese e l’Italia la cambiamo davvero”.

Anche la gestione dell’amministrazione pubblica non può esimersi da un cambio di passo verso questa direzione: “Ci stiamo impegnando per un modo diverso di concepire il rapporto tra la P.a. e i dati. Mettere tutto online è la più grande forma di spending review” promette il presidente del Consiglio.

In chiusura arriva anche il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa per lanciarlo all’indirizzo di chi lo dipinge come un nerd ossessionato da un governo in stile 2.0: “Quando hanno da criticare il governo dicono “pensa che governare è usare tweet”. Ci sono molti argomenti per criticare il governo, ma il punto più sterile che ho sentito tre volte è questo. La realta è  che quella roba, twitter, i social, non sono il contrario della politica seria.
Certo  “premier smanettone” è  un affermazione poco elegante…”.

 

Matteo Marcelli: