Per Silvio Berlusconi le prossime Regionali devono diventare l’occasione per il rilancio dei moderati in vista delle prossime politiche. L’obiettivo, ha spiegato l’ex premier dalla Campania, è mandare a casa Renzi, come fatto con D’Alema nel 2000. “Sono sicuro – ha spiegato – che non si andrà a votare prima del 2018: ora abbiamo davanti a noi due anni e mezzo per un’opera missionaria di convincimento su quei moderati che non vanno a votare”. Berlusconi ha parlato a Caserta, dove lo hanno atteso i lavoratori della Whirlpool di Carinaro alle prese con la decisione della multinazionale americana di chiudere lo stabilimento. Ottocento posti di lavoro a rischio. Berlusconi ha ricevuto sei lavoratori promettendo loro di prendere la questione a cuore e lasciando intravedere, con quella che forse è qualcosa di piu’ di una semplice battuta, piste cinesi cui proporre di rilevare il sito industriale (“con loro sto trattando anche la cessione del Milan”).
Alla fine dell’incontro lo spot dei lavoratori vale più di un manifesto. “E’ l’unico che ci ha convinto, di lui ci fidiamo – hanno detto i lavoratori – Renzi invece ci ha deluso, ci ha svenduto agli americani. E’ colpa sua se stiamo a questo punto”. Ma Caserta, feudo un tempo di Nicola Cosentino e da sempre generosa con il Cavaliere, ha riservato anche altre soddisfazioni al leader di Forza Italia che si è concesso un piccolo bagno di folla degno dei bei tempi salendo sul predellino della sua auto al momento dei saluti dopo aver arringato nell’aula strapiena della Provincia un centinaio di amministratori locali. A salutare Berlusconi c’era anche Nunzia De Girolamo (oggi Ncd), una che con l’ex premier non ha mai rotto del tutto. Berlusconi ha chiamato a raccolta i moderati per quella che ha definito “una crociata”. “Credo – ha spiegato – che il momento di democrazia sospesa sia un momento pericoloso perché se i moderati non riescono a trovare l’intelligenza di stare assieme ci dovremo tenere questo governo chissà quanti anni. Da qui la necessità di mettere in campo una crociata da lanciare in tutte le province italiane per “convincere i moderati che non vanno a votare, che sono più del 50%, ad andare a votare. Ho detto che stavo a bordocampo, ma sarò ancora in campo per far sì che gli italiani veri, i moderati, possano capire questa situazione che incombe su di noi”.
Successivamente a Salerno, in casa del rivale di Caldoro, Vincenzo De Luca, ha rincarato la dose cosi‘: “Se ripetiamo il miracolo del 2000, quando ci davano perdenti e vincemmo, mandiamo a casa il governo Renzi, come allora facemmo con D’Alema”. E a De Luca, assente nei comizi di ieri di Berlusconi, ha riservato un primo affondo già a Caserta: “Ho visto i conti di Salerno, il suo modello di gestione finanziaria è disastroso e il pensiero che si potrebbe applicare alla Regione mi ha fatto venire i brividi. Non possiamo correre il rischio che la Campania ricada nelle mani della sinistra”.