“Da donne siamo particolarmente turbate e inquiete per il protrarsi della detenzione di Amal, moglie del nostro consulente legale Lofty direttore dell’Ecrf. Da lunedì inizieremo un digiuno a staffetta chiedendo la sua liberazione immediata”. Così avevano annunciato e così hanno fatto, la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi, e l’avvocato della famiglia Alessandra Ballerini, per protestare contro l’incarcerazione al Cairo dell’attivista Amal Fathy, moglie del direttore di un ong in Egitto sta assistendo la famiglia Regeni nella battaglia legale per la verità sul giovane torturato e ucciso nel Paese nordafricano nel febbraio 2016.
“Nessuno deve più pagare per la nostra legittima richiesta di verità sulla scomparsa, le torture e l’uccisione di Giulio”, prosegue il comunicato di Paola Deffendi e Alessandra Ballerini pubblicato sulla pagina Facebook Giulio siamo noi. “Vi chiediamo di digiunare con noi, fino a quando Amal non sarà finalmente libera”, aggiungono. Domani, 15 maggio, sono previste le operazioni di recupero delle registrazioni delle videocamere di sorveglianza della metropolitana che hanno ripreso Regeni prima del sequestro: saranno presenti anche i magistrati della procura di Roma.
L'eco della vicenda giunge anche all'Europarlamento. “L'arresto di Amal Fathy è inquietante e vergognoso, come troppe cose in Egitto“. Lo afferma l'europarlamentare di Sinistra Italiana, Sergio Cofferati di Liberi e Uguali. “Ancora una volta – prosegue – il coraggio e la forza di Paola, la madre di Giulio, rompono il silenzio clamoroso della politica italiana”. “Noi – conclude Cofferati – continuiamo e continueremo a stare al suo fianco”.