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REFERENDUM, RENZI: “SE VINCE IL NO, IN EUROPA NON CI FILA NESSUNO”

Con la vittoria del “no” al referendum costituzionale in autunno “l’Italia diventa ingovernabile e in Europa non ci fila più nessuno”. È quanto detto dal premier Matteo Renzi a La Repubblica delle Idee, in dialogo con Eugenio Scalfari all’Auditorium Parco della Musica a Roma. Anche sull’Italicum Renzi risulta meno “blindato” dei mesi scorsi: “Avrei preferito il ‘Mattarellum’ con strumenti per garantire la vittoria” ammette il premier. L’Italicum, spiega ancora, è stato il frutto di una discussione tra più forze politiche ma, al momento, è l’unica legge che può garantire la vittoria stabile di “un partito senza partitini accanto” laddove con il proporzionale “un governo dura quanto un gatto in autostrada”. E sul punto dei ‘nominati’ (i capolista bloccati) il premier osserva come, “rispetto al passato e alla precedente legge elettorale siano molto meno”.

Le riforme sono la base indispensabile per un’Italia, assicura Renzi, intenzionata a “cambiare il paradigma Ue: più investimenti e meno austerity”. In merito, il premier si sofferma sulle difficoltà dell’Europa di oggi. Se avanzano i populismi, “è anche perché l’Ue non funziona, perché talvolta ci si occupa più di banche e finanze che di disoccupazione”, spiega il capo del governo. Una eventuale Brexit (sul quale si dice scettico in merito ai sondaggi che girano Oltremanica) sarà “un disastro per gli inglesi ma, nel medio e lungo periodo per l’Ue e l’Italia non sarà un dramma”.

Parlando di immigrazione, Renzi non risparmia una frecciata a Salvini: “dice ‘aiutiamo i migranti a casa loro’ ma si vergogni di quanto fece la Lega in Tanzania”. Poi affronta un’analisi delle Comunali. “Il M5S nasce antieuropeo”, premette il premier garantendo la lealtà del governo a chiunque vincerà. Ma, se a Roma dovesse vincere Virginia Raggi – del M5S – “è un problema dei romani. Se volete affidare la città a chi dice no” a cose come Olimpiadi e metro C, “votate chi volete”, scandisce il premier negando che il voto a Roma sia anche “un giudizio sul Pd”. Guardando all’Italia, il premier si dice certo che i 5 Stelle non reggerebbero: “In un ballottaggio oggi ci sarebbero Pd e centrodestra”. Infine, conclude l’intervista Renzi, se in autunno dovesse vincere il “No” “il punto non è che vado a casa” ma che torneranno “inciuci e ingovernabilità”.

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