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Referendum, Renzi esclude l’ipotesi rinvio: “Argomento non in discussione”

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“Un tema surreale, che non esiste. Punto”. Matteo Renzi, a Radio24, esclude categoricamente la possibilità di un rinvio del referendum, su cui, invece, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si era detto possibilista. “E’ legittimo che Alfano abbia dato una disponibilità alle opposizioni ma abbiamo detto che l’argomento non è in discussione”, spiega il capo del governo che invita a “non incrociare” i due grandi temi del momento, referendum e terremoto.

E sulle inquietudini legate all’improvvisa risalita dello spread, il premier ha spiegato: “A decidere sono i cittadini. Vediamo cosa accadrà con lo spread ma credo che l’Italia abbia la possibilità di entrare nel futuro. Di conseguenza il mondo si aspetta che l’Italia scelga il futuro”. Tradotto: in caso di vittoria del No non è escluso che i mercati finanziari possano indebolire la posizione economica del nostro Paese.

Le parole di Alfano avevano registrato dure prese di posizione da parte delle opposizioni. A rispondere per prima è stata Forza Italia. “Un’ipotesi folle e irresponsabile, diciamo No”, taglia corto Renato Brunetta mentre la Lega bolla come “inaccettabile” la proposta e attacca: “E’ vergognoso che ora l’esecutivo strumentalizzi e sfrutti in maniera opportunistica la tragedia del terremoto”. Dello stesso tono l’intervento di Beppe Grillo. “Ci lasci votare, un ulteriore rinvio sarebbe insopportabile. Dovete rispettare i vostri datori di lavoro”, attacca il leader M5s accusando Renzi di “strumentalizzare” il sisma.

“Il tema non esiste più, serviva il consenso di tutti”, osserva Castagnetti mentre dal Viminale fanno sapere come Renzi non abbia smentito in toto Alfano, definendo “legittima” la sua valutazione che – precisano – si riferiva ad una eventuale proposta che doveva venire dalle opposizioni. Un corto circuito, insomma. Che però, in fondo, poteva avare una sua concretezza. “E’ paradossale che Renzi smentisca Alfano”, sottolinea il bersaniano Davide Zoggia.

Daniele Vice: