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Rapporto Debito/Pil, l'Ue chiede chiarimenti

Il rapporto tra Pil e debito pubblico continua a non convincere l'Unione europea che, attraverso una nuova missiva, richiama ancora una volta il governo italiano a fornire spiegazioni sulla “vulnerabilità cruciale” manifestata dal debito pubblico del nostro Paese. A rivelare l'arrivo del plico di Bruxelles è stato lo stesso Ministero dell'Economia che, riferendosi al contenuto, ha riferito che la risposta “dovrà essere trasmessa entro il prossimo 13 novembre”. A firmare il nuovo richiamo all'ordine dell'Ue è stato l'italiano Marco Buti, direttore generale degli Affari economici e finanziari dell'Unione, il quale ha chiesto all'esecutivo “di fornire una relazione sui cosiddetti 'fattori rilevanti' che possano giustificare un andamento del rapporto Debito/Pil con una riduzione meno marcata di quella richiesta”.

Revisione del Dpb

In sostanza, Bruxelles ricorda al Mef che “l'ampia espansione di bilancio prevista per il 2019 è in netto contrasto con l'aggiustamento di bilancio raccomandato dal Consiglio” e che “questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del Pil nominale sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/Pil dell'Italia”. Inoltre, assieme al rispetto della scadenza del prossimo 13 novembre per recapitare a Bruxelles la risposta del Ministero, dalla Commissione arriva la richiesta “di presentare un progetto riveduto di Dpb (Documento programmatico di Bilancio, ndr) il prima possibile e in ogni caso entro tre settimane dalla data del parere”. A tal proposito, il Mef ha precisato che tale richiesta non giunge per la prima volta a Via XX settembre e che arriva “a seguito della 'opinione' sul Documento programmatico di bilancio (Dpb) 2019 adottata dalla Commissione il 23 ottobre scorso”.

I parametri della Direzione

Ufficialmente, la lettera è stata indirizzata al direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, e spiega che “un debito pubblico così elevato limita lo spazio di manovra del governo per spese più produttive a beneficio dei suoi cittadini”. Il commissario Buti fa riferimento, in particolare, ai parametri rilevati dall'organo da lui diretto nell'ambito dell'operazione di monitoraggio che svolge sui vari Paesi membri, sulla quale pesa l'andamento altalenante del Pil italiano, dato in calo dalle ultime stime: “L’Italia ha notificato a Eurostat un debito lordo delle amministrazioni pubbliche per il 2017 pari al 131,2% del PIL, confermando così che l’Italia non ha compiuto progressi sufficienti verso il rispetto del parametro di riferimento relativo all’adeguamento del rapporto debito/Pil nel 2017. Il Dpb 2019 – si precisa nel testo – prevede una leggera diminuzione del rapporto debito/Pil dal 131,2% del Pil nel 2017 al 130,9% nel 2018 e al 130,0% nel 2019. La diminuzione del rapporto debito/Pil è poi attesa continuare, fino al 126,7% del Pil nel 2021″.

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