Si sono svolti oggi pomeriggio i funerali delle quattro vittime del crollo di Genova originarie di TorreĀ del Greco. Cerimonia in forma privata dopo il 'no' ai funerali di Stato di domani. Un rifiuto dettato, come ribadisce uno dei quattro padri delegato a parlare anche a nomeĀ delle altre tre famiglie, non da polemica ma dalla volontĆ di dare l'ultimo saluto ai cari nella chiesa della cittĆ natale. Roberto Battiloro, padre di Giovanni, ha dichiarato alla stampa: “Abbiamo voluto i funerali nella nostra terra perchĆØ abbiamo sentito tutti vicino e perchĆØ volevamo riportarli a casa. Io adesso punto il dito oltre che contro il destino beffardo, soprattutto contro chi non ha pensato che sul quel ponte potessero esserci dei ragazzi e quindi ĆØ stato negligente nel passato. Oggi piangiamo i nostri cari ma da domani, inizieremo la nostra battaglia per far si che tragedie del genere non accadano piĆ¹”.
Pianti e urla
Pienissimo il piazzale all'esterno della Basilica di Santa Croce Ā dove la commozione si ĆØ alternata alla rabbia per quanto successo nel capoluogo ligure martedƬ scorso. Pianti, ma anche grida e poi striscioni: su uno si legge: “Non esiste perdono senza giustizia”.
L'omelia
Anche il cardinal Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, durante l'omelia non ha attribuitĆ² la tragedia alla fatalitĆ , ma ha parlato di responsabilitĆ reali:Ā “Siamo riuniti in questa chiesa per pregare per questi nostri fratelli immaturamente morti per la tanta incuria che si ĆØ manifestata in questo drammatico evento“. Il presule napoletano ha parlato apertamente di “violenza consumata non dal destino ma dalla mano dell'uomo che si sostituisce alla mano di Dio per i propri interessi personali e che diventa una mano che porta morte”.Ā
Funerali di Stato
Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione hanno trovato la morte nella stessa macchina con la quale si stavano dirigendo in Francia per andare in vacanza. Le quattro vittime della provincia di Napoli sono fra i 20Ā morti che non avranno il funerale di Stato. Soltanto 18Ā famiglie, infatti, hanno finora accettato la cerimonia ufficiale per l'ultimo saluto ai loro cari.