Dopo il giro di saluti di Giorgio Napolitano e la conferma delle sue imminenti dimissioni la partita per il Quirinale è entrata nel vivo. Un gara che Matteo Renzi gioca nel ruolo di protagonista, portando in dote i voti del partito di maggioranza relativa in Parlamento. Per il premier la questione è delicata: “Il Presidente della Repubblica non può essere scelto come nel gioco ‘Indovina chi’, ha i baffi, porta il cappello, ha il naso pronunciato, è donna – ha detto a Rtl – io non vorrei diventasse un dibattito sulla persona, il presidente della Repubblica è il garante delle istituzioni, un punto di riferimento di tutti, deve avere il compito di far rispettare la Costituzione, una persona saggia ed esperta, il classico posto dove bisogna avere almeno 50 anni per saggezza ed esperienza anagrafica oltre che personale”.
In una fase particolare come quella che il Paese sta vivendo da qualche anno a questa parte occorre una figura in grado di mettere d’accordo tutti, o quasi. “Dovremo deporre le armi e discutere insieme quale profilo, capire cosa serve all’Italia per i prossimi sette anni e poi decideremo molto tranquillamente in qualche giorno – ha assicurato il capo del Governo- io non sono per niente preoccupato, sono tranquillo, troveremo una buona soluzione ma intanto dobbiamo gratitudine al Presidente Napolitano, un galantuomo”.