Ok definitivo del Consiglio dei ministri alla riforma Madia del pubblico impiego. Il governo ha approvato il decreto legislativo che introduce modifiche e integrazioni al testo unico vigente.
Tra le novità dei due provvedimenti, le nuove norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, per accelerare e rendere effettiva l’azione disciplinare; il polo unico Inps per le visite fiscali; le modifiche alla valutazione delle performance dei dipendenti per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e di garantire efficienza e trasparenza della Pa.
Le misure contro i furbetti del cartellino stanno “dando prova di essere efficaci” ha detto la ministra della Pubblica amministrazione dopo il Cdm. “Dal monitoraggio del ministero abbiamo la prova concreta dell’efficacia delle sanzioni laddove c’è una mancata efficienza del servizio”, spiega. Quindi non si è trattato di norme “sbandierate” c’è la “prova della loro efficacia”, ha affermato, citando un recente caso di applicazione delle misure in Emilia Romagna. E sull’approvazione dei due decreti “era tutto ampiamente anticipato” ha aggiunto. “L’iter è continuato nel modo che doveva avere”.
Con la riforma, ha sottolineato Madia, “superiamo il precariato e il cattivo reclutamento ereditato. Ora abbiamo bisogno di riaprire le assunzioni nel pubblico impiego, fare entrare i giovani ma non di qualunque professionalità ma quelle che servono per il servizio al cittadino“.
Ora, ha proseguito, “abbiamo le carte in regola da punto di vista normativo” per “riaprire la stagione contrattuale“. Madia ha spiegato che sui contratti non c’era solo la questione delle risorse ma anche quella normativa da risolvere. “I due decreti approvati mi consentiranno di dare la direttiva all’Aran” ha detto, aggiungendo che invece “la legislazione ereditata non ci consentiva” lo sblocco dei contratti.
“La riforma della Pubblica Amministrazione sta andando avanti anche con aspetti positivi – ha commentato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan – Penso, ad esempio, al dare sblocchi e stabilità ai tanti precari che abbiamo, alcune risposte stanno arrivando su spinta del sindacato ma ora bisogna far ripartire la contrattazione: la Pubblica Amministrazione, infatti, non la modernizziamo e non la rendiamo davvero efficiente se non attraverso la contrattazione pubblica“.