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Prove tecniche di Centro

L'intervento del professore Stefano Zamagni, e le relazioni di tre giovani under 30 ha aperto a Roma l'Assemblea nazionale del nascituro “partito cristianamente ispirato”, una iniziativa decisa dopo che al Manifesto scritto da Zamagni e diffuso a fine ottobre da tre Associazioni, hanno aderito oltre 600 tra associazioni e singole personalità. Al termine delle cinque ore di dibattito è stata approvata una mozione che ha avviato il percorso di fondazione del nuovo partito, la cui assemblea costituente si terrà ai primi del 2020  per scegliere democraticamente nome, simbolo e leadership.Rimettere in piedi l'Italia, mai così debole e mai così isolata da sovranismi, populismi e un'offerta di politica miope ai limiti dell'irresponsabilità”. Si chiama La Parte Bianca il nuovo soggetto politico fondato a Roma, all'auditorium della Confcooperative, da una ventina di sigle del mondo cattolico. Un progetto indirizzato a “tutti gli onesti democratici” che vivono nel Paese e che spesso non vanno a votare perché non hanno nessuno per cui votare. 

Adesioni

La proposta lanciata da Politica Insieme di una lista unica ed autonoma dei cattolici democratici alle prossime regionali è accolta dalla Federazione popolare dei democratici cristiani, che si è costituita con l'adesione di 40 associazioni cattoliche e partiti guidati da Giuseppe Gargani. Avanza il progetto politico lanciato dal Manifesto di Stefano Zamagni, economista vicino a Papa Francesco e presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, impegnato nel lancio di una nuova forma di aggregazione e partecipazione politica rivolta a credenti e non credenti che si riferiscono alla costituzione e dottrina sociale della Chiesa. Oggi a Roma, riferisce Adnkronos, al Palazzo della Cooperazione di via Torino si sono riuniti centinaia di firmatari. E il professor Zamagni ha annunciato la conclusione della prima fase del progetto e l’apertura della “fase due” per la nascente nuova creatura politica, individuando nel passaggio dai principi ai programmi e nella ricerca del “metodo” l’obiettivo da perseguire attraverso la partenza di “gruppi di lavoro per aree tematiche” e di una “scuola di educazione politica”.

Tempi stretti

Scadenza temporale? “Sei, sette, otto mesi al massimo – ha detto Zamagni -. Entro settembre”, in vista della grande Assemblea nazionale di “quelli del Manifesto” e della definizione del nuovo soggetto politico e statuto. “Con l’assemblea di oggi giunge a termine la fase uno”, racconta l’economista. L’esperienza lanciata da Politica Insieme, associazione promotrice del Manifesto insieme a Rete Bianca e Costruire Insieme, “è stato il tipico esperimento del sasso in piccionaia” che ha lasciato individuare al mondo cattolico “l’esigenza di uscire dalle catacombe” e dalla dicotomia dei teorici della diaspora e della ricostruzione di un partito unico per i cattolici, precisa Adnkronos. “La nostra è la terza via – spiega – I cattolici si devono impegnare non più chiedendo l’adesione al loro partito, in base alla fede, ma alla condivisione del punto finale”. Dal “sasso in piccionaia” è emerso ” il bisogno di centro, spina dorsale della democrazia” e del radicalizzarsi di destra e sinistra. Le tre associazioni che hanno raccolto le adesioni al Manifesto di Zamagni, vale a dire Costruire insieme, Rete Bianca e Politica Insieme, hanno partecipato al meeting odierno come momento di libero dibattito tra tutti quanti interverranno.

Per trasformare la società

Principio guida? L’avanzamento di una “strategia trasformazionale della società – risponde – Il riformismo non serve, va bene in tempi ordinari ma noi siamo in uno stato straordinario”. Tra le sfide da affrontare quella ecologica, geopolitica, bioetica, economica, evidenzia Adnkronos. Ma in quale modello? Neo-liberista? Neo-statalista? Di mercato civile? “Non possiamo – rimarca – stare un po’ di qua ed un po’ di la’ a seconda della convenienza. E’ l’appello che anche il Papa – ricorda il presidente dell’Accademia pontificia delle scienze sociali – lancerà ad Assisi a marzo 2020” con “The economy di Francesco”, incontro rivolto a giovani economisti ed imprenditori rigorosamente under 35. Sulla stessa linea la convocazione da parte del Pontefice di un summit sull’educazione il prossimo 14 maggio a Roma: “Educazione, per la quale ancora occorre un approccio trasformazionale; non istruzione, in cui si colmano i buchi”. Dopo l'assemblea di Roma ve ne saranno altre a livello Regionale (più di una nelle Regioni più grandi), in cui verranno discussi progetto e programma, ma anche nome, simbolo e leadership.

Pensiero forte

A gennaio, evidenzia Lucio D'Ubaldo, animatore di Rete Bianca, si voterà in Emilia Romagna, e in primavera in altre Regioni. “Dobbiamo essere consapevoli – osserva l'ex senatore Dem – che saremo chiamati a dare almeno una indicazione di voto, per l'Emilia e per le altre Regioni se non vogliamo presentare subito le liste. Vale sempre il proverbio “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei””. La politica, secondo Stefano Zamagni, va fondata su “un pensiero forte”; su una visione democratica imperniata sui principi di “universalità, verità, libertà”. Concetti fortemente opposti al sovranismo; insidiati dal relativismo delle fake news ed in particolare delle fake truth “vera minaccia per la democrazia” e libertarismo, “il cui tradimento sta nella visione di libertà come assenza di legami”. Una visione che deve essere guidata dal no alla negative politics”, antitesi della “democrazia del progetto” e “dell’amicizia civile”, perno fondante del futuro soggetto politico. La natura del nuovo soggetto dovrà essere “cristianamente ispirata”. Quindi spiega Ivo Tarolli, animatore di Costruire Insieme, “non un partito cattolico o di cattolici, perché si rivolge a quanti condividono alcuni valori: contano le culture politiche di provenienza, che potranno essere popolare, ma anche socialista o liberaldemocratica”.

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