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Procuratore Milano: “La minaccia Isis resta alta”

Si è aperto l'anno giudiziario nelle 26 Corti d'Appello della Penisola. Molteplici i temi trattati nelle relazioni d'apertura dei Procuratori generali: dall'Isis al caso Regeni, alla lotta alla criminalità organizzata.

Milano: minaccia Isis ancora alta

“Lo stato della minaccia terroristica jihadista rimane assai elevata nel nostro Paese”, ha esordito il Pg di Milano, Roberto Alfonso, nel su intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario di Milano. “La sollecitazione a colpire l'Italia – ha proseguito – è stata avanzata dai vertici dello Stato islamico in vari proclami ma è confermata dalle inchieste”.

Alfonso ha poi ricordato l'uccisione il 23 dicembre del 2016 dopo un conflitto a fuoco con la polizia del tunisino Anis Amri. Il terrorista aveva ucciso 12 persone scagliandosi con un tir rubato contro le bancarelle del mercatino natalizio di Berlino.

Palermo: Cosa Nostra radicata

A Palermo, la relazione del presidente della Corte d'Appello Matteo Frasca ha evidenzia l'aumento dei reati contro la pubblica amministrazione e il costante controllo di Cosa Nostra sull'economia, fortemente radicata su territorio, invitando a non abbassare la guardia. “Cosa nostra – ha rimarcato – continua ad esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio”.

L'esito delle recenti indagini ha, ancora una volta, comprovato “la piena e costante operatività dell'organizzazione nell'ambito dei settori illeciti che appartengono alla sua tradizionale e sedimentata attività criminale: le estorsioni, il traffico ingente di sostanze stupefacenti, il condizionamento degli appalti, nonchè l'attività di impresa (non soltanto nel campo  dell'edilizia), secondo formule eterogenee, di volta in volta selezionate, dal turbamento della libera concorrenza, fino allo svolgimento, diretto e occulto, di attività economiche di per sè lecite, ma con il consueto ricorso a dinamiche di interposizione fittizia o con la sempre più frequente creazione di vere e proprie società occulte con imprenditori disponibili anche se formalmente estranei alla struttura dell'organizzazione criminale”. 

Roma: il caso Regeni

Nella Capitale, il Pg Giovanni Salvi ha sottolineato la minaccia “mortale” alla legalità da parte della criminalità organizzata. “E' continuo – ha detto – l'impegno della Procura di Roma per perseguire i reati commessi all'estero in danno di cittadini italiani. Ho avuto di recente occasione, parlando in materia di contrasto al terrorismo, ospite del Parlamento Arabo del Cairo, di ribadire che l'impegno del nostro Paese per l'accertamento della verità e per la punizione dei colpevoli dell'assassinio di Giulio Regeni non verrà meno. Abbiamo imparato negli anni quanto questo impegno sia difficile e al contempo parte ineliminabile di una società democratica aperta”.

Bari: tempi rapidi della giustizia

Preoccupa la criminalità organizzata anche in Puglia. Il Procuratore della Corte di appello di Bari, Francesco Cassano, ha spiegato che in un anno gli omicidi volontari sono aumentati da 79 a 99 e i femminicidi da 19 a 25. L'aumento crescente dei reati di omicidio volontario (20 in più dal giugno 2015 al giugno 2017) potrebbe far dubitare, nonostante la sensibile diminuzione di taluni reati (estorsioni, usure, rapine), nel miglioramento della sicurezza collettiva in ambito distrettuale. Tuttavia, – ha evidenziato Cassano – occorre correlare quei dati con gli esiti delle indagini, che, generalmente, hanno assicurato in tempi rapidi alla giustizia i responsabili degli eventi delittuosi (come dimostra l'aumento sensibile dei procedimenti con autore noto), restituendo alla collettività un tasso elevato di percezione della propria sicurezza”.

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