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Problemi di salute, Dell'Utri ai domiciliari

Scarcerazione in vista per Marcello Dell'Utri. L'ex senatore di Forza Italia, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa nel 2014 e a 12 nell'ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia, verrà trasferito agli arresti domiciliari dopo che il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta dei legali e disposto il differimento della pena a seguito di problemi di salute che affliggono l'ex politico 76enne. Dell'Utri, infatti, soffrirebbe di un tumore alla prostata, diagnosticatogli un anno fa. Inoltre, su di lui graverebbero altre patologie, quali diabete e cardiopatia tanto che, già il 7 dicembre scorso, la Procura aveva constatato l'incompatibilità del suo stato di salute con il carcere. Il Tribunale, tuttavia, aveva respinto quella richeista di scarcerazione.

Il precedente del Libano

Il 2 febbraio, durante un'udienza straordinaria, i legali di Dell'Utri, Alessandro De Federicis e Simona Filippi, avevano spiegato che “il garante dei detenuti sostiene che sia il carcere che le strutture protette sono inadeguate per le cure di cui ha bisogno Dell'Utri”. In quell'occasione, però, il Tribunale aveva negato l'eventualità dei domiciliari in quanto esistente la possibilità di una fuga da parte dell'ex senatore che, condannato in via definitiva nel 2014 per i suoi rapporti mafiosi intrattenuti fino al 1992, era fuggito in Libano anche se la sua latitanza era stata breve (fu arrestato in un hotel di Beirut il 12 aprile dello stesso anno).

Le motivazioni dei giudici

La decisione del Tribunale si basa sulle relazioni dei medici del carcere di Rebibbia datate 28 giugno e 5 luglio. Nella giornata di ieri l'ex senatore si è rifiutato di sottoporsi a una coronografia presso l'Ospedale San Filippo Neri poiché, come scritto dai giudici, “non si sentiva in grado di affrontare lo stress psicologico del piantonamento nell'ipotesi del ricovero postoperatorio riabilitativo rappresentato dai sanitari. Sebbene si tratti di motivazione discutibilmente giustificativa, – prosegue il comunicato – tuttavia va tenuto conto delle condizioni psicologiche descritte nelle relazioni che indicano fragilità e sentimenti di sfiducia su cui incidono l'età e la recente conclusione del ricovero ospedaliero con piantonamento, protratto dal 14 febbraio al 18 aprile scorso, che lo ha emotivamente provato”. Secondo i giudici, però, va “soprattutto considerato che l'esame coronografico, complicato da probabile angioplastica ed ecografia intravascolare, è invasivo e non privo dì rischi e difficoltà, considerato che il paziente non è giovane, ha appena concluso 40 cicli di radioterapia e presenta una condizione cardiaca molto delicata per le accertate stenosi di grado severo”. I giudici spiegano che “l'attuale stato di salutenon appare compatibile con la carcerazione per la ricorrenza di gravi ed improvvisi rischi per la vita e la salute, non fronteggiabili con gli strumenti sanitari del circuito penitenziario in considerazione delle preoccupanti condizioni cardiache, del complesso quadro multipalogico, delle precedenti e debilitanti cure radioterapeutiche, dell'età, dello stato ansioso e della necessità di un intervento cardiologico delicato”.

Prestigiacomo: “Decisione tardiva”

Sulla situazione di Dell'Utri si è espressa la deputata di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, la quale ha espresso “soddisfazione per la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma di differire la pena a Marcello dell'Utri per ragioni di salute, concedendo così gli arresti domiciliari all'ex senatore di Forza Italia”. Un atto che viene considerato “tardivo ma che accogliamo con grande sollievo. Più volte in questi anni, anche con ripetute visite in carcere, abbiamo potuto accertare le precarie condizioni di Marcello. La decisione di oggi gli permetterà almeno di poter ricevere le cure di cui ha estremamente bisogno tra le mura della sua casa e con la vicinanza della sua famiglia. Sono triste, ma felice per lui”.

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