Trionfo di Matteo Salvini alle primarie della Lega. Il voto riconferma l’attuale segretario con l’82,7% delle preferenze. Stracciato Gianni Fava, sostenuto, tra gli altri, da Umberto Bossi. Un risultato che, perĆ², rischia aprire un confronto durissimo all’interno con l’ala legata all’ex “Senatur” che potrebbe pensare a una clamorosa “secessione“, non dal resto dell’Italia stavolta, ma nel Carroccio stesso.
Bossi, del resto, ĆØ stato chiarissimo nel dire che Salvini sta sancendo “la fine della Lega”.Ā “Ci sono migliaia di fuoriusciti ed espulsi dalla Lega che hanno messo assieme un partito abbastanza grande e stanno attorno a Roberto Bernardelli (un ex Serenissimo) – ha detto – io potrei valutare la situazione, perchĆ© sono per continuare la battaglia per la liberazione del Nord. E non permetterĆ² che il Nord venga tradito per qualche sedia in piĆ¹”.
Forte dei numeri, Salvini ha fatto spallucce di fronte alla minaccia del vecchio Capo. “Oggi – ha spiegatoĀ – i militanti hanno parlato. Bossi faccia i conti con loro e con la sua coscienza, io non ho tempo da perdere con i nostalgici e i reduci“. Ma lo caccerĆ ? “Io non caccio nessuno”. Dal palco perĆ² l’avvertimento: “La Lega d’ora in poi avrĆ una voce unica. E chiunque dica qualcosa fuori posto si puĆ² accomodare fuori dalla porta”. Secondo il segretario federale “viene confermato il progetto della Lega, per portare un programma di sicurezza e autonomia in tutta Italia, da Nord a Sud”.Ā Salvini ha indicato subito il prossimo obiettivo, senza ancora sciogliere il nodo delle alleanze: “Mandare a casa Renzi, Alfano, Boschi e Boldrini, bloccare l’invasione clandestina in corso, rilanciare lavoro e speranza in Italia”.
Chi prende sul serio i tormenti di Bossi ĆØ Fava. “Quello di Salvini ĆØ un risultato netto – ha commentato al telefono con l’Ansa – ma il rischio di frattura c’ĆØ, serio e irrevocabile: se Bossi uscisse davvero, molti altri lo seguirebbero, mi sono messo in gioco proprio per scongiurarlo. Quindi, spero che Salvini abbia a cuore l’interesse del movimento e riesca a trovare un’intesa con Bossi. Io comunque non mollo”. “Le primarie – ha sottolineato su Facebook il governatore della Lombardia ed ex segretario leghista, Roberto Maroni – sono state un utile momento di confronto e di dibattito, ma da domani tutti uniti dietro il segretario. Abbiamo una missione da compiere: organizzare (e vincere) il referendum per l’autonomia del prossimo 22 ottobre”.