Per un (lungo) momento, il rapporto fra l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e gli ex dem di Mdp è sembrato davvero in una fase di rottura. Con l’evento di piazza dell’1 luglio scorso a Roma apparso davvero lontanissimo, l’ex primo cittadino meneghino, al termine della riunione di Campo progressista che si è svolta nella Capitale, si era infatti detto in disaccordo su alcune delle scelte più recenti degli ex dissidenti del Pd, spiegando che “c’è da chiarire se rivive il progetto originario di una coalizione di centrosinistra che sfidi il Pd ma che sia di centrosinistra”. Il mattone che ha rischiato di far seriamente traballare il precario rapporto fra Pisapia e Mdp viene identificato con le imminenti regionali di Sicilia, con il leader di Campo progressista a dire che “Mdp in Sicilia ha fatto scelte che non condividiamo”.
Pisapia: “Percorso unitario nazionale”
Il riferimento di Pisapia è al candidato Claudio Fava, nome avanzato da Mdp in simbiosi con Sinistra italiana senza però tener conto del parere dell’ex sindaco orientato, assieme a Cp, sulla candidatura di Fabrizio Micari. Un nodo che avrebbe potuto significare un punto di non ritorno nel rapporto di collaborazione con Bersani e Speranza. Invece, sorprendendo un po’ tutti, Pisapia ha spiegato che “a differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, le attuali diverse valutazioni sulle elezioni in Sicilia non incidono sulla prosecuzione del percorso unitario nazionale per la costruzione di un nuovo centrosinistra in discontinuità con le attuali politiche del Pd. Continuerà ancora l’impegno comune non solo a livello nazionale, ma anche in tutte le altre regioni che andranno al voto nel 2018″. Questo quanto spiegato in una nota dall’ex primo cittadino al termine di un incontro proprio con il coordinatore di Articolo 1, Roberto Speranza.
Strada comune, visioni diverse
Non solo. Secondo quanto annunciato dallo stesso Pisapia, la settimana prossima avverrà un incontro fra i vertici di Mdp e di Campo progressista, nel qual tracciare nuove strategie comuni. Per quanto riguarda le candidature in Sicilia, a ogni modo, la divergenza in parte resta: “E’ senz’altro da sostenere la candidatura di Fabrizio Micari – aveva detto, prima dello smorzamento dei toni da parte del leader, il parlamentare di Cp Marco Catania -, che presenta tutte le caratteristiche che Campo progressista ha sempre chiesto: viene dalla società civile, non è di parte, ed è in grado di rappresentare tutta la realtà del centrosinistra… Mi dispiace che Mdp, con la sua scelta in Sicilia sembra avere come unico mandato quello di far perdere il Pd. Questa scelta peserà su scala nazionale”.