Seduta tragica a Piazza Affari dopo l'annuncio da parte del governo del ritiro della concessione alla società Atlantia – la holding che controlla Autostrade per l'Italia – in seguito alla caduta del ponte Morandi a Genova.
L'indice Ftse Mib cede l'1,53% in scia al crollo di Atlantia, che sta bruciando in Borsa un quarto del suo valore (-25,1%). PIù contenute ma molto pesanti anche le ripercussioni sui bond. Le obbligazioni di Atlantia con scadenza luglio 2027 sono scivolate del 6,7% a 88,6 mentre quelle con scadenza 2023 perdono il 4,02% a 97,24.
Questa Milano oggi: brutta caduta per le concessionarie autostradali di proprietà del gruppo Gavio che con Astm perde il -9,2%; male anche Sias (-8,8%) e Autostrade Meridionali (-4,8%).
Il momento difficile dei tecnologici fiacca Stm (-2,8%). Male Prysmian (-1,9%) così come i bancari, a partire da Banco Bpm (-2,6%) e Intesa (-1,3%), mentre lo spread ripiega a 280 punti base dopo una puntata verso quota 290. Vendute anche Fca (-1,3%), Azimut (-1,5%), Leonardo (-1,1%), Luxottica (-1%) e Mediaset (-1%). Continua invece il buon momento di Unipol (+2,5%) davanti a Buzzi (+2%) e Campari (+1,75%).
La difesa di Atlantia
La società intanto si difende dalle accuse con un comunicato. “Atlantia S.p.A – spiega la nota – in relazione a quanto annunciato in merito all'avvio di una procedura finalizzata alla revoca della concessione nella titolarità della controllata Autostrade per l'Italia, deve osservare che tale annuncio è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell'accaduto”.
La società ha poi criticato la modalità con cui il governo ha annunciato la volontà di revocare la concessione, con le prevedibili ripercussioni – negative – sul titolo in Borsa. “Le modalità di tale annuncio – prosegue la nota – possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti”. In ogni caso, conclude, “pur considerando che anche nell'ipotesi di revoca o decadenza della concessione – secondo le norme e procedure nella stessa disciplinate – spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili”.
Di Maio: “Non pagheremo penali”
Penali che secondo il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi di Maio non dovranno essere versate: “Sono convinto che ci siano tutte le motivazioni per non pagare penali. Di fronte a 40 morti non ci sono clausole che tengano”, ha detto intervistato a Radio24 sottolinando anche che “Prima che il Governo annunciasse il ritiro della concessione, già la Borsa aveva condannato Atlantia”.