Il rilancio di Alitalia presenta il conto: sarebbero circa 2 mila gli esuberi solo fra il personale di terra individuati nel piano varato dal consiglio di amministrazione del 15 marzo. Il planning prevede entro il 2019 l’assunzione di almeno 500 unità tra assistenti di volo e piloti e l’acquisto di 8 nuovi aerei – da aggiungere al velivolo entrato in attività un mese fa – che verranno utilizzati per una decina di nuove rotte di lungo raggio.
Come risposta alla politica di riduzione del personale decisa dall’azienda i sindacati di categoria hanno indetto uno sciopero unitario di 24 ore per il 5 aprile.
“Le misure relative al personale sono dolorose, ma necessarie, insieme alla riduzione di altri costi operativi, per stabilizzare la situazione finanziaria della Compagnia e garantirne la sostenibilità di lungo termine” ha detto l’ad di Alitalia Cramer Ball. “Insieme ai sindacati e con il sostegno del governo italiano, lavoreremo, come è giusto e doveroso che sia, per cercare il modo per ridurre il più possibile l’impatto sociale del piano sul personale coinvolto”.
Questi cambiamenti, ha aggiunto Ball, “sono essenziali se vogliamo competere in modo efficiente in un mercato del trasporto aereo europeo che è caratterizzato da una spietata concorrenza“. Il piano varato il 15 marzo individua una serie di misure per aumentare i ricavi e ridurre i costi, con l’obiettivo di tornare all’utile entro la fine del 2019. “Contiene misure importanti relative al costo del lavoro, quali una riduzione del personale e l’accordo su un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, necessarie per rendere la struttura dei costi di Alitalia più competitiva – spiega la nota della compagnia -. Il piano prevede una riduzione dell’organico che riguarderà fino a 2.000 posti di lavoro, relativi a contratti a tempo indeterminato e determinato, ovvero una riduzione del 51% del personale degli uffici e del 20% per il personale operativo (non di volo). La compagnia aerea impiega attualmente 12.500 persone in Italia e all’estero”.
Secondo quanto si legge, “Alitalia ridurrà i costi di 1 miliardo di euro entro il 2019 e la maggior parte del risparmio – due terzi – verrà da costi non legati a quello del lavoro mentre un terzo sarà legato al lavoro e alla produttività. Solo con il ritorno alla profittabilità nel 2019, Alitalia potrà riprendere a crescere anche grazie all’ingresso in flotta di sei nuovi aeromobili di lungo raggio tra il 2019 e il 2021. Aerei che si aggiungeranno ai due già previsti nel 2017 e nel 2018. La Compagnia prevede inoltre di potenziare il lungo raggio con l’apertura di 10 nuove rotte tra il 2017 e il 2021 e di assumere fino a 500 nuove persone fra piloti ed assistenti di volo dal 2019″.