L’Inps inizierà a pagare a titolo di arretrati la rivalutazione delle pensioni stabilita dalla Corte Costituzionale e recepita dal governo con un decreto legge. Ad essere interessati i cittadini percepiscono da 3 a 6 volte secondo un meccanismo di decalage confermato da una circolare pubblicata oggi. Per il 2012 e 2013 dunque, percepiranno un reintegro del 100% tutti i trattamenti di importo complessivo fino a tre volte il minimo; del 40% quelli superiori a 3 volte il minimo e fino a 4 volte; del 20% quelli sopra a 4 volte il minimo e fino a 5 volte; del 10% per quelli sopra 5 volte il minimo e fino a 6 volte.
Per il 2014 e il 2015 invece la rivalutazione sarà riconosciuta a partire dalle pensioni superiori a 3 volte il minimo e fino a 6 volte e sarà pari al 20% della percentuale assegnata per ogni fascia di reddito per gli anni 2012-2013. Per fare un esempio: le pensioni superiori a 3 volte il minimo e pari o inferiori a 4 volte il minimo, fino dunque a 1500 euro, spiega la circolare Inps, percepiranno dal 1 agosto una rivalutazione complessiva, calcolando gli arretrati 2012, 2013, 2014 e 2015 di 796,27 euro. In particolare saranno restituiti 210,6 euro per il 2012 e 447,2 per il 2013. Per il 2014 e 2015, invece, la restituzione sarà pari rispettivamente a 89,96 euro e 48,51 euro.
L’Istituto procederà, poi, spiega ancora la nota, in occasione del rinnovo delle pensioni per il 2016, a ricalcolare le pensioni a partire dal 2012, attribuendo le percentuali di perequazione sopra indicate ai coefficienti di perequazione, rispettivamente del 2,7 e del 3 per cento, relativi agli anni 2012 e 2013 e i criteri di perequazione stabiliti dalla legge n. 147 del 2013 per gli anni 2014, 2015 e 2016. Il nuovo importo della pensione dell’anno 2016 sarà poi, la nuova base per il calcolo della perequazione a regime. A decorrere dal 2017 torneranno comunque in vigore le disposizioni sulla rivalutazione automatica delle pensioni della legge 388 del 2000.