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Pd, salta la coalizione con Bonino

Apoco più di 24 ore dall'invito del presidente Mattarella a una tornata elettorale che sia densa di proposte concrete e realiste, si consuma l'ennesimo episodio che palesa le molte incertezze legate a chi si presenterà per concorrere a Palazzo Chigi. Primo fra tutti il Partito demoratico, in deficit di consensi e, da ora, costretto (forse) a correre senza l'appoggio di '+Europa' di Emma Bonino: dalla sponda dell'ex ministro, infatti, hanno annunciato che il suo schieramento si presenterà da solo, evidenziando che questa, “al momento è l'unica via”. I promotori della lista (con Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova al fianco di Bonino), hanno definito la situazione attuale come un pasticcio “logicamente surreale e giuridicamente incostituzionale di una norma della legge elettorale. Interpretazione richiesta a gran voce dalle opposizioni del centro-destra e 'ufficializzata' dal Viminale”.

Martina: “Pronti a leale collaborazione”

Il dito dei radicali è dunque puntato sulla legge elettorale, che il Capo di Stato ha definito nel suo discorso come “omogenea per entrambe le Camere” ma tuttora alquanto discussa, specie riguardo i suoi effetti. Da parte loro, i dem non chiudono completamente le porte poiché, dati in calo dai sondaggi e alla ricerca di consensi, potrebbero non voler rinunciare ai voti portati da '+Europa': “Per il Pd le porte della collaborazione con la lista +Europa sono sempre aperte – ha spiegato il vicesegretario Maurizio Martina – e siamo pronti anche alla leale collaborazione organizzativa, garantendo il nostro lavoro per la raccolta delle firme necessarie per ogni circoscrizione.

Fassino: “Favore a Centrodestra e M5s”

Ma non solo. Martina, nel cercare di incastonare un appiglio sugli argini del fiume radicale sempre più in allontanamento dal Pd, ha aperto anche a una collaborazione nella raccolta firme della lista di Bonino: “Condividiamo insieme a loro l'urgenza di un nuovo e forte impegno europeista e siamo pronti di conseguenza anche alla leale collaborazione organizzativa, garantendo il nostro lavoro per la raccolta delle firme necessarie per ogni circoscrizione. Il punto vero essenziale è volere lavorare insieme, unendo le nostre forze con un accordo politico”. Un concetto, quest'ultimo, ribadito anche da Piero Fassino: “Andare divisi sarebbe un danno per tutti: sia per i radicali, sia per il centrosinistra, dando così un vantaggio gratuito al centrodestra e ai 5Stelle. Per questo non ci si può rassegnare”.

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