Il nodo delle candidature per le prossime elezioni non fa dormire sonni tranquilli nei vari schieramenti politici. Tensioni nel Pd per le politiche, con la minoranza che ha sbattuto la porta della direzione, ma non è da meno il centrodestra, alle prese con il “caso Lazio“.
Il candidato alla presidenza della Regione, Stefano Parisi, cerca di “recuperare” alla causa il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che dopo la bocciatura della sua candidatura si è detto pronto a correre in autonomia. “Il Lazio puo' tornare ad essere il motore dell'economia e del nostro paese. Ha il diritto di liberare Roma dalla morsa di M5S” ha detto a margine di un'iniziativa del family day sull'inverno demografico. “Parto svantaggiato – ha proseguito – perché si è perso tempo nell'avviare la scelta. Penso che il centrodestra sia l'unico in condizione di poter battere Nicola Zingaretti. Questo, però, è possibile soltanto se siamo uniti. A Pirozzi dico che chi ha a cuore il governo ed il futuro di questa regione deve convenire che solo un centrodestra unito può vincere. Spero che Pirozzi ascolti questo mio appello. Io ho già unito contro il centrodestra a Milano. Spero che Pirozzi sia un alleato – ha detto ancora – la sua esperienza e la sua visibilità possono essere una grande opportunità per governare al meglio la regione. Io penso ancora che sarebbe stato il candidato migliore se avesse unito il centrodestra”.
“Se Parisi era debole non lo mettevamo in campo. Speriamo che tutti gli alleati facciano davvero campagna elettorale per lui. Se ci si crede, si vince” ha aggiunto Giorgia Meloni, leader di Fdi. “Parisi è un 'romano de Roma', un manager molto competente. Su di lui il centrodestra deve essere compatto. Se Pirozzi va contro Parisi – ha concluso – non vuole far parte del centrodestra”.