Via libera dalla Camera alla conversione in legge del Dl che cancella i voucher e ripristina la piena responsabilità solidale negli appalti. Il testo è stato approvato senza modifiche dall’Aula di Montecitorio con 232 sì, 52 no e 68 astenuti. Ora passerà all’esame del Senato.
Stop a vuoti normativi
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha esortato a breve un confronto con le parti sociali confermando la volontà del governo di studiare nuove forme per regolare il lavoro accessorio e occasionale differenziate per famiglie e imprese. “Entro il 15 maggio”, secondo quanto annunciato dal capogruppo di Ap-Ncd a Montecitorio, Maurizio Lupi, a margine di un incontro col premier, dovrebbero arrivare anche le soluzioni alternative per regolamentare il lavoro saltuario, evitando così vuoti normativi.
Si ritorna al contratto a chiamata
Con l’abolizione dei voucher, a partire dal primo gennaio 2018, la possibilità di svolgere lavori occasionali resta affidata al contratto a chiamata, noto anche con il nome di contratto a intermittenza o job on call, introdotto nel 2003. Questi, può essere stipulato con soggetti con meno di 24 anni di età, purché le prestazioni lavorative siano svolte entro il venticinquesimo anno, e con più di 55 anni.
Il job on call è ammesso, per ciascun lavoratore con il medesimo datore di lavoro, per un periodo complessivamente non superiore a 400 giornate di effettivo lavoro nell’arco di tre anni solari, ad eccezione dei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo.