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Ocean Viking, ok dell'Ue alla redistribuzione

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Sterzata improvvisa del premier sul tema migranti e, nello specifico, su quello della nave Ocean Viking. Dall'Europa, infatti, sembra essere arrivato l'ok alla redistribuzione delle persone a bordo il che, secondo una nota diramata da Palazzo Chigi, si è tradotto in “un'adesione di diversi Stati membri che consentirà un'adeguata e sollecita soluzione”. Dichiarazioni arrivate al termine di un vertice tenuto proprio nella sede della presidenza del Consiglio, partecipato, oltre che da Giuseppe Conte, anche dai ministri competente Lamorgese (Interno), Di Maio (Esteri), Guerini (Difesa) e De Micheli (Infrastrutture), nel quale sarebbe stata discussa proprio la nuova strategia del governo in tema di migrazione. Un modo per dare continuità alle parole pronunciate dal premier negli ultimi giorni sulla necessità di imprimere una svolta alle politiche migratorie e, nondimeno, per proseguire il discorso avviato nella giornata di ieri a Bruxelles, quando Conte aveva invocato nuovamente una revisione della Convenzione di Dublino e richiesto provvedimenti per quei Paesi che si fossero sottratti dagli accordi di ripartizione.

L'intesa

Sulla questione Ocean Viking, imbarcazione gestita dalla ong Sos Mediterranée e Medici senza frontiere e attualmente al largo di Malta con 84 persone a bordo, arrivano conferme anche da un portavoce dell'Unione europea, il quale ha comunicato sia la ricezione della richiesta di mettere in atto le politiche di redistribuzione, sia la mobilitazione di alcuni Stati membri che si sarebbero offerti di accogliere alcuni dei migranti ancora a bordo. Del resto, un paio di giorni fa, anche il capo della Farnesina Luigi Di Maio aveva velatamente accennato alle trattative in atto, rivelando a DiMartedì, su La 7, che sul caso Ocean Viking “quel meccanismo europeo si era messo in moto”, alludendo probabilmente alla presa in carico della richiesta italiana di procedere a una ripartizione.

Il caso “Stile di vita”

Nel frattempo, direttamente connesso al tema migranti, continua a sollevare polemiche il dossier “Protezione dello stile di vita europeo“, affidato al commissario alle Migrazione, Margritis Schinas, e accompagnato da un aspro dibattito non solo sui suoi contenuti ma anche sulla dicitura che, a giudizio del presidente uscente della Commissione Jean-Claude Juncker (e anche del presidente dell'Europarlamento, David Sassoli), necessita di ulteriori chiarimenti: “Non mi piace l'idea di uno stile di vita europeo da opporsi al fenomeno migratorio – ha detto Juncker in un'intervista a Euronews -. Accettare chi viene da lontano fa parte dello stile di vita europeo”. Scettico anche il leader di Strasburgo: “Alcune denominazioni hanno provocato sconcerto. Per esempio io non ho trovato alcune parole fondamentali come immigrazione e nemmeno la parola cultura e ricerca e credo che siano parole importanti. Noi al Parlamento europeo conosciamo bene queste parole e sappiamo cosa significano. Mi auguro che, nella fretta di dare le denominazioni, siano state fatte con leggerezza e fretta alcune denominazioni bizzarre e originali”. Appuntamento al 19, quando Von der Leyen si recherà all'Europarlamento, con l'augurio del presidente che quel giorno “ci sia la giusta chiarezza”.

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