“Il cambiamento climatico continuerà ad avere un impatto sul nostro mondo, produrre energia sarà sempre più difficile e anche produrre cibo sarà sempre più difficile. Tutto questo avrà ripercussioni, molti rifugiati arrivano nei nostri paesi anche perché nei loro Stati esiste un problema di derrate alimentari. Ottocento milioni di persone in tutto il mondo soffrono di malnutrizione, e le migrazioni non sono causate solo dalle guerre, ma anche dalla fame, che in certi casi è conseguenza proprio del cambiamento climatico”. Barack Obama, dal palco del summit internazionale sull’innovazione alimentare “Seed and chips”, che si sta svolgendo presso gli spazi di Rho Fiera, a Milano, parla di alimentazione e dei problemi legati al clima, proprio mentre il suo successore, Donald Trump, sta valutando la revisione del Trattato sul Clima di Parigi.
“Mi vedrete spesso in Italia”
Il summit è anche l’occasione per l’ex presidente statunitense di ricordare l’Expo e la visita di Michelle, che definisce “la vera star”. “Mi vedrete molto spesso da qui in poi”, afferma, per poi ricordare le vacanze con la moglie. Ringrazia Matteo Renzi e anche l’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, che aveva salutato poco prima per il suo impegno per l’Esposizione universale celebrata a Milano durante l’Expo del 2015 proprio sul tema dell’alimentazione. A modo suo, lancia anche un monito a Trump sulla questione ambientale: “Se raccogliamo le sfide del futuro non c’è nulla che non possiamo fare dobbiamo ridurre carestia e malnutrizione, dobbiamo invertire la direzione in cui ci portano i cambiamenti climatici, dobbiamo lavorare per un mondo più sostenibile”.
Migrazioni nascono dalla malnutrizione
Obama parla di nuove generazioni e innovazione, temi a lui sempre cari, e accanto alle questioni legate alla nutrizione e alle sfide del futuro, imprescindibili dai cambiamenti climatici, l’ex Presidente Usa parla anche delle cause che spingono migliaia di persone a migrare: “Il cambiamento climatico continuerà ad avere un impatto sul nostro mondo, produrre energia sarà sempre più difficile e anche produrre cibo sarà sempre più difficile. Tutto questo avrà ripercussioni, molti rifugiati arrivano nei nostri Paesi anche perché nei loro esiste un problema di derrate alimentari. Ottocento milioni di persone in tutto il mondo soffrono di malnutrizione, e le migrazioni non sono causate solo dalle guerre, ma anche dalla fame, che in certi casi è conseguenza proprio del cambiamento climatico“.
Con Renzi per una nuova generazione di leader
Come anticipato dai media statunitensi, Obama ricorda come la leadership globale debba fare necessariamente i conti con i cambiamenti climatici e i conseguenti problemi alimentari in un pianeta dove aumenta la popolazione e, contemporaneamente, diminuiscono le risorse. Ciò dimostra l’intenzione di Obama di assumere un ruolo in quella che ormai i democratici definiscono “la resistenza” a Trump. E, come anticipato dalle questioni al centro della cena con gli imprenditori e il Segretario del Pd, Matteo Renzi, la necessità è anche quella di “formare la prossima generazione di leader. Io e Matteo – spiega Obama – abbiamo parlato di come porteremo a creare una rete efficiente di attivisti globali in diversi settori”.
Cop21, gli “Usa siano leader”
“Gli Usa devono dare l’esempio ed essere leader” nell’impegno sul cambiamento climatico. Parlando della Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici, Obama afferma: “non ha stabilito standard abbastanza elevati per risolvere, ma ha creato l’impalcatura per cui ogni Paese può ridurre le emissioni e fare di più. L’importante è che Paesi come Usa e Cina, ma anche come l’Europa, diano il buon esempio. Servirà leadership carismatica, ma vogliamo risolvere questo problema”. Poi aggiunge: “Sono certo che gli Stati Uniti continueranno ad andare nella giusta direzione“, in materia di tutela dell’ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici. Cita quindi l’esempio delle regole in vigore in America sull’efficienza dei combustibili per automobili. Anche se l’amministrazione di Donald Trump dovesse cambiare la normativa, afferma, “molte di queste regole sono state stabilite a livello locale, e non ci sarebbe alcun produttore di auto che faccia una macchina che poi non possa essere venduta”.
Sul palco con Sam Kass
A colloqui con Obama, il cuoco Sam Kass, già chef alla Casa Bianca e Senior Policy Advisor for Nutrition. Kass è più precisamente un food entrapreneur, con una visione su cibo e sostenibilità che non si ferma alla cucina ma che ha un respiro un po’ più ampio, come dimostra il progetto Trove, di cui è fondatore: una piattaforma nata per parlare meno e agire di più sul tema della salute dei cittadini e del pianeta con un approccio più pragmatico, tenendo conto di quel solito gap tra intenzioni e cambiamento effettivo. Alla Casa Bianca, Kass è stato assistant chef nel 2009 e dal 2010 coordinatore in ambito Food Initiative. Un vero e proprio asset a disposizione dei coniugi Obama, che anche dal cibo e dall’alimentazione hanno cercato di far passare un messaggio di rinnovamento, in un paese dove spesso il tema alimentare e delle malattie, come l’obesità, è fortemente connesso a quello della subalternità economica e sociale.
La visita al “Cenacolo” di Leonardo
In mattinata, Obama si è recato nel refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove è custodita l’“Ultima Cena” di Leonardo da Vinci, un artista che l’ex Presidente definisce “Un genio straordinario”. Ad accompagnarlo, il Ministro dei Beni Culturali Franceschini, il direttore del Polo Museale Lombardo, Stefano L’Occaso e la direttrice del Cenacolo Vinciano, Chiara Rostagno. La visita è durata complessivamente una ventina di minuti. “È stata una visita appagante per come Obama ha dimostrato di conoscere il nostro patrimonio – riferisce ai media L’Occaso -. Si è informato in particolare sullo stato e sulle tecniche di conservazione dell’affresco ed è rimasto entusiasta di questo luogo”. Obama racconta di essere stato consigliato dalla moglie Michelle sull’importanza di non perdere questo sito durante la sua trasferta a Milano. Fin dalle prime ore di quest’oggi, tutta l’area antistante la chiesa era stata transennata e resa inaccessibile, ma non è mancata la folla.
La consegna delle chiavi
Nel pomeriggio anche la consegna delle chiavi della città da parte del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Della consegna se ne parla da settimane ma non era chiaro quando sarebbe avvenuta. Nelle ultime ore, la conferma del cerimoniale: “Sarà un incontro privato – spiega Sala – se non altro per questioni di sicurezza, con qualche partecipante. Vedremo di testimoniarlo almeno con la fotografia. Ma sono molto felice di potergli consegnare le chiavi”. Il Sindaco, poi, sottolinea ancora una volta il legame tra queste fiere e Expo, “e qui la cosa bella sono i giovani. Qui ci sono tanti giovani imprenditori da tutto il mondo, vuol dire che questo tema è molto attrattivo, ha opportunità di business e permette di mettere insieme questioni sociali con quelle dell’economia”.