Trascorso poco più di un mese dall'ultimo episodio, sembra essere ricominciato lo scontro a distanza fra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e lo scrittore Roberto Saviano. A rinvigorire la polemica a colpi di post è stato proprio l'autore di 'Gomorra' che, con un affondo su Twitter, ha nuovamente messo nel mirino il vicepremier, criticandolo per la gestione della questione Diciotti, la nave della Guardia Costiera ferma nel porto di Catania con 177 migranti a bordo. Saviano scrive dunque rivolgendosi direttamente a quello che definisce nuovamente il “ministro della Mala Vita: oggi gode di un consenso popolare che cavalca come un'onda, pronta a richiudersi su di lei. Ha giurato sulla Costituzione e se la viola in maniera palese come sta facendo con la nave Diciotti, non è più politica ma eversione. E per quella c'è il carcere”. In un precedente lungo post, apparso ieri su Facebook, Saviano aveva accusato Salvini di sequestro di persona, scrivendo che “la legge prevede che un soggetto possa rimanere nella disponibilità della polizia giudiziaria (tale è la guardia costiera) per un termine massimo di 48 ore. Trascorso questo tempo, senza la convalida di un giudice, siamo al cospetto di un sequestro di persona”. Un post al quale il vicepremier non ha risposto direttamente, limitandosi a un commento ironico: “Finisce l’estate e tornano le fesserie di Saviano! Vi era mancato? A me no”.
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La battaglia di post
Per ora la bagarre fra scrittore e ministro si è fermata a questi due post ma, certamente, l'affondo di Saviano ha riportato in auge uno scontro che, all'inizio dei mesi estivi, aveva tenuto ampiamente banco, in maggior modo sulla questione migranti ma anche su altri temi, andando a toccare anche questioni come la scorta di cui lo scrittore è stato dotato. Particolarmente aspra era stata la polemica di luglio legata alle migrazioni e alle critiche lanciate al Viminale dalla ong OpenArms, con Saviano a scrivere etichettando il vicepremier come “ministro della mala vita” e affermando che “sui morti in mare parla di 'bugie e insulti', ma con quale coraggio? Confessi piuttosto: quanto piacere le dà la morte inflitta dalla guardia costiera libica, sua (mi fa ribrezzo dire 'nostra') alleata strategica? Lei che sottolinea continuamente di essere padre, da papà quanta eccitazione prova a vedere morire bimbi innocenti in mare? Ministro della mala vita, l'odio che ha seminato la travolgerà”.
La bagarre di luglio
All'affondo, Salvini aveva inizialmente replicato con un post nel quale si rivolgeva al “'signor' Saviano” ricordando le frasi da lui usate per descriverlo: “'Ministro della Mala Vita, quanto piacere le dà veder morire bimbi innocenti in mare? Ministro della Mala Vita, l’odio che ha seminato la travolgerà'”, per poi chiosare che avrebbe meritato “al massimo una carezza e una querela”. E il ministro aveva infine cavalcato la seconda ipotesi, avanzando una querela contro lo scrittore: “Ho querelato Saviano, come promesso – ha scritto Salvini in un post su Facebook -. Accetto ogni critica, ma non permetto a nessuno di dire che io aiuto la mafia, una merda che combatto con tutte le mie forze, o di dire che sono felice se muore un bambino. Quando è troppo è troppo”.