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Nuovo codice della strada: le novità

Via libera da parte della Commissione Trasporti di Montecitorio al nuovo Codice della strada. Molte le novità e gli emendamenti, a partire dalle sanzioni più severe per chi usa il cellulare alla guida, con la sospensione della patente da 7 giorni a 2 mesi fin dalla prima violazione. Il conducente di una autovettura sarà ritenuto corresponsabile – e sarà sanzionato, insieme con il passeggero – della condotta scorretta del passeggero senza cintura di sicurezza. Stesso discorso per i motoveicoli e i ciclomotori: il conducente sarà ritenuto responsabile del mancato uso del casco, e multato come il passeggero. Viene eliminato l’obbligo di esibire patente e libretto e altra documentazione verificabile in via telematica. Una notizia sicuramente buona: costerà meno fare ricorso per una multa al Prefetto: la sanzione, in caso di ricorso respinto, è ridotta al 50 per cento dell’importo della multa; oggi il codice prevede il 100%.

Ciclisti e pedoni

Molte le novità per quel che riguarda i ciclisti e i pedoni, “soggetti vulnerabili” delle strade. Arriva l’obbligo del rispetto di distanza laterale di 1,5 metri dalle bici in fase di sorpasso. Inoltre, i Comuni potranno istituire una striscia di arresto per i ciclisti avanzata rispetto a tutti gli altri veicoli in corrispondenza dei semafori e potranno consentire la circolazione dei ciclisti nelle corsie preferenziali. Obbligo del casco per i bimbi in biciclietta sotto i 12 anni. Per i pedoni, sono istituite le “strade scolastiche”, zone a traffico o velocità limitato o aree pedonali nei pressi degli edifici scolastici, almeno negli orari di ingresso e di uscita degli alunni.

Il commento

“Oggi è stato fatto un ulteriore passo in avanti in tema di mobilità sostenibile e miglioramento degli spostamenti dei cittadini – commenta il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Michele Dell’Orco, del Movimento Cinque Stelle – sono soddisfatto del lavoro fatto con i parlamentari e auspico che il Parlamento possa licenziare in autunno questa importantissima legge”. Adesso la parola spetta all’Aula di Montecitorio, dove potrebbero essere inserite altre modifiche e cancellate quelle appena approvate; poi la norma approderà al Senato per la seconda lettura.

 

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