Un ex operaio, di 69 anni, si è tolto la vita nella sua abitazione a Montebello Vicentino, sparandosi un colpo d’arma da fuoco. In un biglietto l’uomo ha scritto “non ce la faccio più”, dando poi indicazioni sul suo funerale. Pare che l’uomo fosse molto malato. L’avv. Renato Bertelle, che difende azionisti della Banca popolare di Vicenza, ha riferito che l’ex operaio, assieme al fratello, si era rivolto al suo studio per una consulenza. “E’ solo il primo – ha detto – speriamo che non ce ne siano altri”.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti dei carabinieri, l’ex operaio aveva perso una cospicua somma negli investimenti bancari, anche se risulta avesse ancora significativi risparmi di denaro. Da tempo soffriva di problemi di salute a causa di varie patologie che gli creavano forti preoccupazioni sul proprio futuro, incidendo particolarmente sull’aspetto emotivo.
L’ipotesi che il suicidio sia legato alla perdita di parte dei risparmi sarebbe stata fatta, secondo quanto si è appreso, anche da un familiare nei momenti successivi alla scoperta della morte del congiunto. La notizia del suicidio è stata comunicata alla procura della repubblica di Vicenza. L’uomo si è sparato con una pistola revolver regolarmente detenuta. Il procuratore della Repubblica berica, Antonino Cappelleri, che coordina l’inchiesta sulla passata gestione della BpVi, appresa la notizia, ha espresso un “grandissimo rispetto per la persona che si è tolta la vita. Agli altri azionisti posso solo dire che stiamo facendo di tutto per fare chiarezza e per arrivare in fondo al procedimento penale”.