Elettori e militanti del M5s sposano la proposta di Grillo di uscire dal gruppo euroscettico del Parlamento di Strasburgo per entrare tra liberali europeisti dell’Alde di Guy Verhofstadt. La mozione del leader pentastellato, si legge sul blog beppegrillo.it, è stata approvata dal 78,5% dei votanti (pari a 31.914 iscritti). 6.444 hanno votato per la permanenza nell’Efdd e 2.296 per confluire nei non iscritti.
Grillo aveva spiegato la mossa a sorpresa come una tattica, dopo la Brexit, per contare di più in Ue. Agli iscritti on-line aveva proposto tre alternative. Si poteva restare nel gruppo Efdd, che al momento il “fedelissimo” del leader David Borrelli co-presiede con Farage: ma la scelta era sconsigliata perché dopo la Brexit l’Ukip si prepara a dire addio all’Ue e dunque il gruppo “non avrà interesse a portare a casa risultati concreti”. La seconda alternativa era quella di unirsi ai “non iscritti”, il gruppo misto europeo, e perdere una serie di prerogative, sia in termini di “diritto di parola“, sia in fondi “da spendere sul territorio”.
Perciò Grillo caldeggiava (dopo il no ricevuto dai Verdi) la terza via: entrare nell’Alleanza dei liberali e democratici, con un accordo di “autonomia di voto”. Alde, aveva spiegato Grillo, diverrebbe il terzo gruppo del Parlamento Ue e questo darebbe anche a M5s più peso da “ago della bilancia”.
Ma dai liberali di Verhofstadt è arrivato un secco “no” all’alleanza con i grillini. “Sono arrivato alla conclusione che non ci sono sufficienti garanzie di portare avanti un’agenda comune per riformare l’Europa” ha dichiarato il capogruppo aggiungendo che “non c’è abbastanza terreno comune per procedere con la richiesta del Movimento 5 Stelle di unirsi al gruppo Alde”. “Rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave”.
“L’establishment ha deciso di fermare l’ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo” è stato il commento al rifiuto comparso sul blog di Grillo. “Questa posizione ci avrebbe consentito di rendere molto più efficace la realizzazione del nostro programma. Tutte le forze possibili si sono mosse contro di noi. Abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima. Ora continuerà l’attività per creare un gruppo politico autonomo per la prossima legislatura europea: il Ddm”.