Mentre all’esterno infuriava la pioggia battente di New York, il premier italiano, Paolo Gentiloni, ha intrattenuto il pubblico della Casa Zerilli-Marimò, parlando ai ragazzi del dipartimento di italianistica della New York University. Era dai tempi di Giulio Andreotti che un presidente del Consiglio non si recava in visita alla Casa italiana, dove l’accoglienza riservata a Gentiloni è stata alquanto calorosa. Nel suo breve ma partecipato discorso, il premier ha spiegato che, se “è vero che l’Italia ha cambiato molti governi”, è altrettanto vero che “si tratta di un Paese estremamente stabile e con potenzialità straordinarie”, affermando di non credere che “le posizioni anti-establishment possano vincere il Governo”.
Gentiloni: “Maestri dell’illusione al lavoro”
Il presidente del Consiglio, che a margine dell’Assemblea Onu ha incontrato l’emiro del Qatar e il re di Giordania, ha spiegato che “l’instabilità geopolitica è ancora forte, ma dinamismo economico e un rinnovato sentimento di fiducia nell’Europa alimentano la speranza che stiamo andando verso tempi migliori”. Un moderato ottimismo quello del premier, orientato su quanto suggerito dai “trend globali”, ossia che “le buone performance economiche che stiamo sperimentando si formano su trend a lungo termine”. Il presidente ha tuttavia messo in guardia dai facili populismi: “Maestri dell’illusione sono al lavoro per assicurarsi che le legittime cause della rabbia e della frustrazione della gente si pieghino a loro vantaggio: economico e di potere”.
Approcci multilaterali
In attesa del suo intervento al Palazzo di vetro, previsto per le 20 di oggi (ora italiana), Gentiloni si è soffermato sulle parole di Donald Trump, molte delle quali indirizzate al regime di Pyongyang: “L’Italia e’ convinta che il multilateralismo è l’unica via per affrontare le sfide e i problemi globali. Non credo che un Paese da solo possa farlo, non è una soluzione realistica”. In commento al discorso del Tycoon, il quale ha affermato che, in caso di attacco, gli States si vedrebbero costretti a “distruggere la Corea del Nord”, Gentiloni si è mantenuto cauto: “Capisco difendere i propri interessi ma bisogna farlo con un approccio multilaterale, l’unico modo per affrontare le crisi come la Corea del Nord, la questione del clima e quella del libero commercio”.