Per quattro giorni Matera diventa il centro del turismo e della cultura. Nella Città dei Sassi, a partire dal 16 novembre, fino a martedì 19 novembre, si incontreranno oltre 500 operatori del settore, in occasione della “VIII Borsa internazionale del turismo culturale” e della “IV Borsa Food & Drink” di Mirabilia Network. “Da Portovenere a Pienza, da Aquileia alle Isole Eolie, passando per Pavia, Benevento e Sassari: sono solo alcuni dei siti Unesco che, unendo le forze, metteranno in mostra le qualità culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche del proprio territorio nell'ambito della VIII Borsa Internazionale del Turismo Culturale e della IV edizione della Borsa Food & Drink organizzate da Mirabilia Network a Matera il 18 e 19 novembre – riferisce l’Ansa -. Mettendo insieme turismo e promozione culturale con un approccio al tempo stesso locale e internazionale, questa due giorni nella Città dei Sassi permetterà occasioni di confronto e di business per 100 buyer accreditati (provenienti dall'Italia e dall'Europa, ma anche da Usa, Giappone, Russia e Corea del Sud), 147 aziende del settore enogastronomico e 137 di quello turistico operanti in un territorio che accoglie un sito Unesco, in un fitto programma composto da 1020 appuntamenti one to one”.
Patrimonio dell’umanità
L'obiettivo è quello di far conoscere in Italia e all'estero i luoghi patrimonio dell'umanità magari meno conosciuti, ma non per questo non degni di attenzione né meno appetibili da un punto di vista economico: basti pensare che nelle aree in cui si trovano 54 siti Unesco italiani non solo si raggruppa il 28% delle nostre imprese, ma questi luoghi di bellezza nel 2018 hanno attirato il 44,1% delle presenze turistiche che arrivano in Italia, per la maggior parte stranieri (60,7% contro 43,4% del resto del Paese). Dal 2014 al 2018 poi le presenze turistiche nei siti Unesco sono cresciute del +17,0%, 5,8 punti in più rispetto al resto dell'Italia (+11,2%). L'idea dell'organizzatore Mirabilia Network, l'associazione nazionale che promuove i luoghi riconosciuti dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità (i cui partner sono Unioncamere e 16 Camere di commercio italiane, Camera di commercio della Basilicata come ente capofila e Camere di commercio di Messina, Bari, Benevento, Caserta, Crotone, Genova, Molise, Pavia, Perugia, Riviere di Liguria, Sassari, Sud Est Sicilia, Pordenone-Udine, Venezia Giulia e Verona), è quella di sfruttare l'interesse destato “dal connubio tra turismo, enogastronomia e artigianato, tutte eccellenze dei luoghi Unesco meno noti”, spiega all’Ansa Angelo Tortorelli, presidente di Mirabilia Network, sottolineando che «dal 2020 ci sarà un salto di qualità con il progetto che diventerà europeo».
Prodotti dell’artigianato
Del resto l'associazione è “nata nel 2012 dal basso, ascoltando i territori e il tessuto imprenditoriale, per creare una rete in cui i luoghi patrimonio dell'umanità possano proporsi insieme a un mondo di viaggiatori pronti a conoscere tesori nascosti”, afferma all’Ansa Vito Signati, coordinatore di Mirabilia Network, “questo è un sistema di territori in cui i siti lavorano in sinergia e non si contrastano, per mostrare un'Italia che ancora resta sommersa”. A Matera si entrerà nel vivo del programma con il convegno “I siti Unesco e i territori in rete: la valorizzazione attraverso la cultura, il turismo e l'enogastronomia” e la conferenza internazionale “International conference sustainable and innovative business model to promote Unesco sites, creative culture & tourism across europe”. Ma già il 16 e 17 novembre i temi del turismo e della cultura saranno affrontati nella prima edizione del programma di formazione «Destination Matters – People change destinations», una serie di lezioni pratiche dedicate ai temi del destination marketing e dello sviluppo locale. In occasione della Borsa, evidenzia l’Ansa, anche quest'anno sarà assegnato il premio “Mirabilia ArtinArt”, per valorizzare i prodotti dell'artigianato artistico e tradizionale, con l'obiettivo di rendere il lavoro degli artigiani parte integrante degli itinerari del turismo culturale.
Protocollo firmato
Prende il via “Pmi Day 2019”, la giornata della piccola e media impresa organizzata in tutta Italia da Confindustria all’interno della settimana della Cultura d’Impresa che giunge quest’anno alla decima edizione. In Sicilia saranno oltre mille gli studenti di una cinquantina di classi provenienti da 25 istituti superiori delle province di Palermo, Trapani, Agrigento, Messina, Caltanissetta e Ragusa, che visiteranno 30 aziende di tutti i settori (turismo, agroalimentare, sistemi informatici, edilizia, energie rinnovabili, lapideo, packaging, sanità e trattamento acque e rifiuti), cui si aggiungono gli incontri presso le delegazioni territoriali. Una collaborazione imprese-scuola suggellata, quest’anno, anche dal protocollo firmato tra Piccola Industria di Sicindustria e l’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia. Negli ultimi dieci anni le piccole e medie imprese siciliane, puntualizza l’Adnkronos, hanno aperto le loro porte a quasi 10mila ragazzi per raccontarsi e mostrare cosa significa fare impresa. “L’obiettivo di questa giornata – spiega all’Adnkronos Vincenzo Adragna, coordinatore dei Comitati della Piccola industria di Sicindustria – è quello di raccontare le fabbriche, il loro ruolo produttivo e sociale, mostrare come nasce un prodotto o un servizio, come un’idea si trasforma in progetto e la passione in risultato. Oggi più che mai è importante mostrare ai ragazzi quello che fa un’azienda, solo così i giovani potranno essere consapevoli del valore sociale delle imprese, ne comprenderanno l’importanza per l’economia del territorio e avranno un esempio concreto di ciò che passione, creatività, perseveranza possano realizzare in termini di libera iniziativa”. Un passaggio fondamentale soprattutto in Sicilia dove il tasso di disoccupazione è del 20%, con punte superiori al 50% proprio tra i giovani. Ma non solo. In 10 anni la Sicilia ha perso 50 mila laureati under 35 per via di un fenomeno migratorio che non accenna a diminuire. Un danno al quale si aggiunge la beffa: secondo il rapporto Excelsior di Unioncamere-Infocamere e Anpal infatti il 21% dei posti di lavoro resta vacante perché le imprese siciliane continuano ad avere enormi difficoltà nel reperire figure professionali adeguate.
Diffusione della cultura d’impresa
“Avvicinare gli studenti alle imprese – aggiunge Adragna – serve anche ad indirizzarli su percorsi formativi in grado di permettere loro di poter più facilmente trovare un lavoro. Quest’anno abbiamo avviato una sinergia costruttiva con l’Ufficio scolastico regionale grazie alla quale avremo la possibilità di collaborare con le scuole in diverse iniziative, consapevoli che soltanto attraverso la diffusione della cultura d’impresa è possibile avviare un cambio di passo e rilanciare l’economia regionale”. Le visite aziendali potranno essere seguite anche su Twitter e Facebook sulle pagine social di Sicindustria. Gli hashtag del Pmi Day 2019 sono: #pmiday2019 #pmidaysicindustria.