Arriva l’ok alla norma che salva le nomine dei direttori stranieri dei musei, dopo la sentenza del Tar che le aveva annullate. L’emendamento del relatore alla manovra, appena approvato in commissione Bilancio alla Camera, prevede che “nella procedura di selezione pubblica internazionale” non si applichino i limiti previsti per il lavoro alle dipendenze della Pa, che impediscono ai cittadini Ue di accedere a posti che implichino “esercizio diretto o indiretto dei poteri ovvero non attengono alla tutela dell’interesse nazionale“.
“E’ utile introdurre una norma interpretativa con cui diamo una garanzia anche per il futuro” per “dare certezze” ha detto il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, intervenendo in commissione Bilancio alla Camera. “Il percorso di giustizia amministrativa seguirà il suo iter, questa è una norma interpretativa che fa chiarezza e toglie ogni dubbio“. M5S e Forza Italia avevano chiesto la presenza di Franceschini in Commissione.
Il Movimento 5 Stelle definisce la norma “un colpo di mano della maggioranza. In questo modo provano a tappare alcune falle causate da loro stessi, ma la barca è tutt’altro che in salvo. Il ministero Franceschini sì è assunto la pesante responsabilità di aver presentato un emendamento che, a suo dire, rappresenta un’interpetazione autentica della norma. Secondo il parere di molti, invece, questo emendamento è del tutto innovativo e, dunque, è sottoposto a limiti stringenti rispetto a quella retroattività che è l’aspetto sul quale il governo voleva andare a incidere per sanare in parte il bando. Insomma, Franceschini pur di bypassare la sentenza del Tar si è arrischiato su un terreno scivoloso. Auspichiamo che questa forzatura non produca nuove conseguenze, perché questa volta sarebbe davvero impossibile per Franceschini fare scaricabarile rispetto alle brutte figure per il nostro Paese”.
Soddisfatta, invece, Federculture. “Il voto favorevole della commissione Bilancio della Camera all’emendamento, inserito nella manovra correttiva, che permetterebbe il superamento della recente sentenza Tar sui direttori stranieri dei musei è una buona notizia” commenta il presidente Andrea Cancellato. “Siamo, infatti, convinti che sia assolutamente necessario evitare che il percorso di riforma della gestione dei musei avviato dal ministro Franceschini venga rimesso in discussione e che si interrompa il lavoro positivo avviato dai direttori in questi due anni. Gli effetti destabilizzanti si sono già visti in questi giorni e sarebbero insostenibili, rispetto soprattutto alla nostra credibilità all’estero. Ci auguriamo, quindi, che dopo questo primo voto l’iter dell’emendamento prosegua positivamente anche nei prossimi passaggi parlamentari“.