Ok della Banca centrale europea alla “ricapitalizzazione precauzionale” di Monte dei Paschi di Siena. Il via libera di Francoforte è arrivato con due lettere indirizzate al ministero dell’Economia e delle Finanze ed è stato poi comunicato dalla stessa Mps la cui necessità di capitale sale da 5 a 8,8 miliardi di euro.
I risultati dello stress test del 2016, secondo la Bce, hanno infatti registrato uno shortfall, solo nello scenario avverso, nel parametro del CET 1 fully loaded a fine 2018 pari a -2,44%, da mettersi in relazione con una soglia dell’8%; tale shortfall si traduce, secondo la Bce, in un fabbisogno di capitale di Euro 8,8 miliardi, comprensivo di tutte le componenti dei fondi propri così come previsti dalla normativa vigente. La Banca ha tempestivamente avviato le interlocuzioni con le Autorità competenti al fine di comprendere le metodologie sottese ai calcoli effettuati dalla Bce.
Nelle lettere, la Bce evidenzia anche che per quanto riguarda i dati a livello consolidato, Mps è tuttora solvente, rispettando i requisiti minimi di capitale stabiliti dalla normativa sono altresì rispettati i requisiti di Pillar 2 per quanto concerne il capitale. La posizione di liquidità della Banca ha subito un rapido deterioramento tra il 30 novembre 2016 e il 21 dicembre 2016, come evidenziato dal calo significativo della counterbalancing capacity (da 14,6 miliardi di euro a 8,1 miliardi di euro) e della liquidità netta a 1 mese (da 12,1 miliardi di euro, pari al 7,6% del totale delle attività, a 7,7 miliardi di euro, pari al 4,78% del totale delle attività).
Secondo il presidente della Bundesbank il salvataggio di Mps deve essere attentamente pesato. “Per le misure decise dal governo italiano le banche devono essere finanziariamente sane a livello core – ha detto Jens Weidmann -. I fondi non possono essere usati per coprire le perdite che sono già previste”. E altri dubbi vengono espressi da Isabel Schnabel, componente del Sachverstaendigenrat, il Consiglio di Esperti Economici della Germania, i cosiddetti “Cinque saggi” che afferma: “Un ampio clean-up del sistema bancario italiano è necessario e deve essere effettuata prontamente. Le banche insolventi devono essere chiuse, le banche vitali devono essere ricapitalizzate. Le sofferenze dovrebbero essere rimosse dai bilanci delle banche”. Secondo Weidmann il rischio è che ci siano forti turbolenze. “Tutto questo deve essere attentamente esaminato”. Il numero uno della banca centrale tedesca spiega che le regole europee “servono per tutelare i contribuenti e dare responsabilità agli investitori. I fondi statali sono come l’ultima risorsa“.