Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ha chiesto formalmente al Prefetto di Roma il commissariamento del Consorzio Venezia Nuova, concessionario dei lavori del Mose. La lettera, inviata il 5 novembre, è stata presentata sulla base della recente normativa che ha affidato nuovi e più ampi poteri all’anticorruzione: ricostruisce i passaggi centrali dell’inchiesta giudiziaria aperta sull’opera e spiega le ragioni su cui si fonda l’istanza di commissariamento,
“La pervasività del sistema corruttivo – ha spiegato Cantone – il complesso intreccio dei rapporti tra Consorzio ed esponenti politici a ogni livello, consolidatasi in diversi decenni, il carattere seriale delle condotte, accompagnato dalla oggettiva gravità dei fatti, mi inducono a proporre al Prefetto l’adozione della più grave misura della straordinaria temporanea gestione”. Secondo il presidente, i mutamenti intervenuti nella direzione del Consorzio, a seguito delle dimissioni presentate dall’ingegner Mazzacurati, non hanno “fatto venire meno i rischi di ulteriori condizionamenti illeciti nell’esecuzione della concessione”.
Prende atto della situazione il presidente del Consorzio Venezia Nuova, Mauro Fabris, ma sottolinea che “nessun addebito” è stato mai rivolto verso di
lui dalla magistratura inquirente. “Quello del completamento dell’opera più complessa che sia mai stata realizzata – ha scritto Fabris in una nota – e’ sempre stato l’unico obiettivo che mi sono preposto, e se la decisione di commissariare il Cvn dovesse rivelarsi la condizione necessaria per la sua ultimazione nei tempi programmati e con lo stanziamento delle risorse previsto, sarò il primo a salutare con favore questa decisione”.