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MORTI DURANTE IL PARTO, LA LORENZIN INVIA UNA TASK FORCE IN TRE OSPEDALI

Bassano del Grappa, Brescia e San Bonifacio (Verona). Sono i luoghi dove nei prossimi giorni si recherà la task force istituita presso il Ministero della Salute per verificare eventuali errori nelle procedure eseguite durante il parto. Infatti nei giorni scorsi negli istituti sanitari si sono verificate le morti delle signore Giovanna Lazzari, Marta Lazzarin, e Anna Massignan.

La task force, composta dai Dirigenti del Ministero e dell’Agenas, dai Carabinieri del Nas, dal rappresentante delle Regioni, si legge in una nota, “dovrà accertare se a determinare i decessi abbiano contribuito difetti organizzativi e se siano state rispettate tutte le procedure previste a garanzia della qualità e sicurezza delle cure. I risultati delle ispezioni verranno resi noti nei prossimi giorni e, indipendentemente da eventuali responsabilità dirette, saranno oggetto di approfondimenti e di ulteriori iniziative da parte del Ministro”.

Quello di Giovanna Lazzari, morta il 31 dicembre a Brescia, è il quinto caso di morte in gravidanza che si è registrato negli ultimi giorni. Il 25 dicembre una 34enne di Meledo di Sarego, nel vicentino, Anna Massignan, è morta nell’ospedale di San Bonifacio, in provincia di Verona, dopo che l’antivigilia di Natale era caduta in casa. Sottoposta ad un cesareo d’urgenza è morta sotto i ferri, mentre il neonato è deceduto successivamente in un altro ospedale.

Nella notte del 26 dicembre è morta per arresto cardiocircolatorio in sala parto all’Ospedale Sant’Anna di Torino, Angela Nesta, di 39 anni, incinta al nono mese di una bimba. Poco prima aveva dato alla luce la sua primogenita, nata morta. Secondo l’ospedale si è trattato di una “complicanza rarissima e imprevedibile”. La procura di Torino ha aperto un’inchiesta.

Il 29 dicembre, all’ospedale di Bassano del Grappa, è morta Marta Lazzarin, blogger di 35 anni ricoverata nel pomeriggio alla 27esima settimana di una gestazione che non le aveva mai dato problemi. Era arrivata al pronto soccorso con forte febbre e dolori addominali. Si era perforato il sacco amniotico e il feto era morto, probabilmente da un paio di giorni. Marta è entrata in coma dopo un arresto cardiocircolatorio durante il travaglio per espellere il feto. Vani i tentativi di rianimarla.

Quello stesso 29 dicembre una ragazza di 23 anni, incinta di nove mesi di una bambina, è morta in casa a Foggia per cause da accertare. In pochi minuti, il corpo è stato portato agli Ospedali Riuniti della città pugliese. I medici, con un cesareo post-mortem, hanno tirato fuori la piccola, rianimandola. La neonata è in discrete condizioni.

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