Tre donne gestivano il reclutamento e l’attività delle ragazze, costrette giorno e notte nel centro. Due uomini curavano il pagamento dell’affitto dei locali e delle relative utenze domestiche, pubblicizzando la struttura online, su siti dedicati agli incontri sessuali. Tutti e cinque sono stati fermati dai carabinieri, in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I provvedimenti, emessi dal Gip del Tribunale del capoluogo, hanno interessato il centro massaggi cinese “Tuina” presente in via Dante a Monza. In carcere sono finiti Nicola Colicchio, di 56 anni, Domenico Papaleo, di 44 – entrambi di Cologno Monzese (Milano) – e la cinese Linchun Wang, 56 anni (intestataria del centro).
Le altre due donne, invece, Rosa Maria Gargiulo, 46enne di Napoli, e Leticia Mello, 43enne uruguaiana, sono ai domiciliari. Nicola Colicchio, il cui ruolo è ritenuto rilevante dagli inquirenti, è un vigile urbano del Comando di Milano, già sospeso nel 2015 dal servizio per altri reati. L’agente era stato coinvolto in un’inchiesta giudiziaria con l’accusa di fornire illecitamente pass per il parcheggio o per l’accesso al centro a negozianti. Le ragazze sfruttate, una decina, dovevano dare il 50% di quanto percepivano dai clienti, fino a 100 euro per prestazione ed erano costrette a turni massacranti. Le indagini, eseguite dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza a Milano, Perugia, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese, erano cominciate nella primavera del 2015, ma l’ipotesi è che l’attività illegale andasse avanti da parecchi mesi o addirittura anni prima.