Le relazioni tecniche che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni dalla Ragioneria e dal ministero del Lavoro su quota 100 e sul reddito di cittadinanza ci dicono che a platea invariata costeranno di meno. Il reddito costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perché parte a marzo, anche se le pensioni di cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per quota 100, considerato il divieto di cumulo, abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno”. E' quanto precisa in un forum con Il Fatto Quotidiano ripreso dall'Ansa il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio che fa sapere che il governo conta di “recuperare oltre un miliardo” dal taglio delle pensioni d'oro mentre la quota per gli investimenti “resta invariata”. Per Di Maio non si tratta comunque di una resa, “siamo felici di poter far scendere il deficit – dice -. Dopodiché l'Europa non era scettica sul 2,4, era scettica in generale sul nostro governo” e sulla trattativa in corso si limita ad aggiungere: “Moscovici non è Juncker”.
Di Maio spiega quindi come funzionerà il reddito di cittadinanza: “Non servirà rivolgersi ad alcun sportello: a gennaio nasce il sito, da marzo le tessere. I navigator? Sono tutor, andranno anche a casa delle persone”. “Il reddito – continua – servirà anche per riqualificare le persone, rendendole appetibili per le imprese o addirittura per renderle imprenditori. Chi vorrà aprire un'impresa potrà prendere il reddito per 5 mesi come sgravio. Mentre chi assume lo prenderà per 5 mesi, 6 se assumerà una donna”.
Di Maio parla quindi del suo alleato di governo: “Salvini è il segretario della Lega, è normale che nella veste di leader politico possa intervenire su tutto: ma non parla a nome del governo”, “se ci molla per Berlusconi – aggiunge – si suicida”. Salvini ha dato i chiarimenti richiesti sui 49 milioni? “Ne abbiamo parlato – risponde -. Dice che quei soldi non esistono”. A proposito del Governo, fa sapere: “Mai parlato di rimpasti. Toninelli e la Grillo vengono attaccati perché stanno toccando lobby molto potenti”. Il capo dei Cinquestelle esclude anche un accordo con un eventuale Pd di Zingaretti: “Sono il partito delle lobby, senza identità”.