Anpi e Cgil hanno annullato la manifestazione antifascista in programma sabato prossimo a Macerata, ma i centri sociali hanno dichiarato che marceranno lo stesso. E intanto stasera nella città marchigiana è prevista una fiaccolata di Forza Nuova. La tensione continua a salire dopo la sparatoria di Luca Traini che ha ferito diversi immigrati.
Il Viminale avverte
Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, non si mostra affatto condiscendente. “Se le forze politiche si rifiuteranno di rinviare le manifestazioni, ci penserà il Viminale a vietarle”, ha detto in un colloquio riportato da Repubblica. La polemica è iniziata dopo che il sindaco di Macerata, Romano Carancini, aveva chiesto di non fare cortei in città. Dopo era seguita anche la richiesta del Viminale.
Leu critica
Dura la presa di posizione contro il divieto da parte di Leu, il cui leader Pietro Grasso oggi è stato a Macerata. “Fascismo e antifascismo non sono paragonabili”, hanno scritto in una lettera gli esponenti Pippo Civati, Nicola Fratoianni e Roberto Speranza. “La scelta che avete fatto di vietare la possibilità di manifestare sabato prossimo a Macerata è sbagliata e pericolosa”. I tre esponenti parlano di “atto di terrorismo” da parte di Traini che ha una matrice precisa: “fascismo e razzismo”.
Minniti: “L'accordo con la Libia è un patrimonio dell'Italia”
Nel colloquio con Repubblica, il capo del Viminale è tornato anche sulle politiche migratorie del suo ministero: “Traini, l'attentatore di Macerata, l'avevo visto all'orizzonte dieci mesi fa, quando poi abbiamo cambiato la politica dell'immigrazione”. “Noi fermando gli sbarchi, costruendo la legalità e la sicurezza abbiamo fatto capire qual è il confine tra democrazia e populismo, che incatena i cittadini alle paure. E lo abbiamo fatto senza muri, senza filo spinato e senza evocare l'invasione“, sottolinea su Repubblica. Venendo all'accordo con la Libia, Minniti lo ha definito “un patrimonio dell'Italia di cui dovremmo essere orgogliosi. Da sette mesi consecutivi calano gli sbarchi, una cosa impensabile qualche tempo fa. Numeri piccoli significa che il fenomeno si può gestire, numeri grandi e senza controllo mettono a rischio la tenuta democratica del Paese, come dissi prima dell'estate”.