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Mimmo Lucano: “Salvini alimenta odio”

Qualche tensione, blindati della polizia ovunque, ma nessun tafferuglio all'Università “La Sapienza” di Roma, dove nel pomeriggio ha tenuto una conferenza, presso la facoltà di Lettere, Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, sottoposto agli arresti domiciliari nell'ottobre scorso (misura poi trasformata nel divieto di dimora a Riace) e rinviato a giudizio ad aprile nel processo per l'inchiesta sulla gestione dei migranti. Una nuova udienza è attesa l'11 giugno.

La contestazione di Forza Nuova

Circa una cinquantina di esponenti di Forza Nuova si sono radunati fuori da “La Sapienza” per contestare l'ex sindaco del paesino calabrese noto per essersi riempito di immigrati con lo striscione: “Mimmo Lucano nemico dell'Italia”. Come scrive l'organizzazione di estrema destra in un comunicato, “oggi a La Sapienza ci sarà la fotografia dell'Italia della III Repubblica: da una parte il nuovo fronte dell'antifascisteria riunito e compatto in nome della sostituzione etnica e del verbo di Soros. Dall'altra parte la resistenza nazionale all'invasione e la lotta per i diritti sociali. Oggi saremo in piazza per la nazione e il suo popolo”.

“Sono al confino, come si usava nel fascismo”

La presenza dei forzanovisti ha scatenato la reazione dei collettivi di estrema sinistra, che si sono riversati nella città universitaria per accogliere Lucano. “Io non avevo un’alternativa a quello che ho fatto. Non ci può essere un’alternativa alla disumanità, al razzismo, al fascismo. Per la prima volta, ha detto anche il mio avvocato con la sua esperienza professionale, il parere della Cassazione viene annullato da un parere più basso. Nemmeno per un giorno mi hanno permesso di rimanere fuori dai domiciliari. Magari se mi dimettevo era diverso, ma non ho voluto perché ho anch’io un mio orgoglio. Non voglio la commiserazione, voglio la giustizia”, ha detto Lucano nel corso del suo intervento dentro l'Aula 1 della facoltà di Lettere. “La Cassazione lo ha detto: non ho rubato nulla e sotto ai 50mila euro si può fare l’affidamento diretto, eppure sono in una condizione di confino, come si usava con il fascismo. Basaglia diceva che anche se tutta la società non si riusciva a cambiarla, era importante far cambiare idea anche a una sola persona. Anche io oggi se me ne vado di qui avendo convinto una persona a scegliere l’umanità alla disumanità, allora questa sarà la mia vittoria”. Secondo Lucano, il “clima d'odio e di divisione” è “alimentato anche dal ministro Salvini“.

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